«Un errore far rientrare la troupe del Tg1 dopo il servizio sull’avanzata ucraina in territorio russo»
Per i rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico, «fare retromarcia su uno scoop giornalistico è un errore. Era prevedibile una reazione dei russi a notizie non gradite, ma l’informazione è fatta di queste cose».
«La scelta di far rientrare frettolosamente la troupe del Tg1 dopo il servizio sull’avanzata ucraina in territorio russo non è una buona notizia per il diritto dei cittadini ad essere informati. Fare retromarcia su uno scoop giornalistico è un errore. Era prevedibile una reazione dei russi a notizie non gradite, ma l’informazione è fatta di queste cose». Così l’Esecutivo Usigrai in una nota diffusa domenica 18 agosto 2024.
«Dalle ricostruzioni sulla stampa la Rai appare ogni giorno di più come il campo di battaglia di governo e partiti. E così anche una esclusiva internazionale viene trasformata in un regolamento di conti tra forze politiche. Non è accettabile», incalzano i rappresentanti sindacali.
«Rivendichiamo con forza, anche in questa vicenda, l’indipendenza dell’informazione di servizio pubblico dalle scelte politiche e di governo. Lo abbiamo fatto quando i vertici Rai scelsero di chiudere le corrispondenze da Mosca e non difesero i colleghi dalle accuse di filoputinismo, lo facciamo oggi – conclude l’Usigrai – a difesa della professionalità di colleghe e colleghi impegnati nel difficile racconto di ogni conflitto».
Minacce a giornalisti Rai, Costante: «La Farnesina convochi l’ambasciatore russo»
La segretaria generale Fnsi dopo il rientro in Italia di Stefania Battistini e Simone Traini: «Ci chiediamo cosa aspetti il governo a manifestare disagio e stupore nei confronti della Russia di Putin». E alle esternazioni di Nicolai Lilin replica: «Dovrebbe sapere che la libertà di informazione è caposaldo della nostra Costituzione».
«Essendo anche cittadino italiano, Nicolai Lilin dovrebbe sapere che in questo Paese la libertà di informazione è un caposaldo della Costituzione, democratica davvero». Così Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, dopo le minacce dello scrittore moldavo alla giornalista del Tg1 Stefania Battistini e all’operatore Simone Traini denunciate anche da David Puente su Open domenica 18 agosto 2024.
«Sul caso dei colleghi della Rai inviati in Ucraina e dopo le minacce richiamati in Italia dalla tv di stato – prosegue Costante – ci chiediamo cosa aspetti invece questo governo a manifestare disagio e stupore nei confronti della Russia di Putin. Le interrogazioni parlamentari, anche se di maggioranza, sono un esercizio di stile. Ciò che invece può incidere in questa vicenda è la convocazione dell’ambasciatore russo alla Farnesina per chiedere formalmente conto delle minacce ai due giornalisti e a tutta l’informazione italiana».
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