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Il contrasto al narcotraffico

Piero Innocenti il . Droga, Economia, Forze dell'Ordine, Giovani, Mafie, SIcurezza

In attesa della pubblicazione della relazione annuale della DCSA sulle attività di contrasto al traffico di stupefacenti svolte nel 2023 dalle forze di polizia, che consenta una completezza di approccio al complesso fenomeno, proviamo a vedere come sono andate le attività esaminando alcuni dati contenuti nella Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze in Italia del giugno scorso (Dipartimento per le Politiche Antidroga- Presidenza del Consiglio dei Ministri).

Di tutta evidenza lo sforzo messo in campo per la repressione con 20.489 operazioni antidroga di rilevanza penale (+6% rispetto al 2022) ed un incremento dei sequestri di stupefacenti con circa 89 tonnellate (+17% rispetto all’anno prima) di cui il 45,3% di marijuana, il 30,6% di hashish , il 22,3% di cocaina.

Traffico e consumo di cocaina, in particolare, sono in espansione se si pensa che negli ultimi anni i quantitativi di ”polvere bianca” intercettati dalle forze di polizia sono quintuplicati, passando dalle 3 tonnellate e mezzo del 2018 alle quasi 20 ton. del 2023.

Stabili il prezzo medio (si tratta di stime fatte dalla DCSA sulla base dei dati provenienti da 11 città campione) a livello del traffico (circa 38mila euro/kg) e dello spaccio (poco più di 80 euro/grammo) e la conferma della droga più costosa.

Un dato allarmante riguarda il consumo della cocaina tra i giovani con circa 54mila ragazzi tra i 15 i 19 anni che hanno fatto uso di questa droga nel 2023, con un aumento di studenti che hanno utilizzato tale sostanza addirittura prima dei 14 anni.

Aumentata, poi, negli ultimi dieci anni la quota dei ricoveri collegati al consumo di cocaina passata dal 12% al 25%.

Una situazione generale molto preoccupante ove si consideri che il quantitativo di stupefacenti sequestrato rappresenta, mediamente, secondo consolidate valutazioni fatte da anni dagli analisti delle forze di polizia, circa il 25%-30% del totale delle droghe immesse sul mercato.

Un mercato sempre più “famelico” mentre si susseguono a livello internazionale pure importanti operazioni antidroga come le ultimissime, in Paraguay dove in un porto privato, alla periferia di Assuncion, sono state sequestrate oltre 4 tonnellate di cocaina in un container destinato alla città belga di Anversa e nel porto di Lukeville che collega l’Arizona a Sonora, in Messico, con il sequestro record di 4 milioni di pillole di fentanyl.

Un altro dato che emerge nello scenario italiano è quello degli incrementi nella purezza di alcune sostanze tra le più diffuse sul mercato.

Così, gli esami di laboratorio hanno evidenziato un aumento del contenuto medio di thc (tetraidroccannabinolo) nei prodotti derivati dalla cannabis ed in particolare in quelli a base di resina (hashish) aumentato, in pochi anni, dal 7,4% al 29%.

Aumentato anche il quantitativo di principio attivo nei campioni analizzati di cocaina base (crack) che dal 2017 al 2023 è aumentato dal 57% all’87% (e questo ha comportato il crescente impatto che cocaina e crack hanno generato sui sistemi di cura e assistenza, in particolare sui Serd, Servizi per le Dipendenze).

Un altro fronte nel campo delle dipendenze è quello delle Nuove Sostanza Psicoattive (NPS), composti sintetici facilmente manipolabili (catinoni, cannabinoidi, benzodiazepine) che non essendo immediatamente inseriti nelle tabelle delle sostanze vietate dalla legge, sfuggono spesso ai controlli (nel 2023 sarebbero stati ben 160mila gli studenti tra i 15 e i 19 anni a consumare almeno una NPS nel corso dell’anno).

Il rilancio dell’attività di prevenzione è essenziale per arginare il fronte dell’aumento fra i giovani di sostanze illegali. E su questo punto c’è ancora molto da fare.

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