Che cosa ci tiene uniti?
In un momento storico in cui le istituzioni democratiche sono messe in discussione in tante parti del mondo, incluso l’Occidente, e la loro sopravvivenza non può essere data per scontata, occorre partire da una domanda di fondo: «Che cosa ci tiene uniti come società?».
Elaborare una risposta oggi significa innanzitutto esplorare nuove modalità di pensare e costruire le istituzioni; ciò richiede di essere attenti agli elementi in continua trasformazione, che contraddistinguono la nostra realtà: i temi della cura, dell’ecologia integrale, della pace e, non ultimo, quello della rivoluzione digitale e dell’intelligenza artificiale.
Stiamo attraversando, come ben indicato nell’Introduzione al volume, «una vera e propria transizione, che può essere vissuta come un nemico a cui resistere o come una scommessa sul futuro, che genera sì passione ed entusiasmo, ma suscita anche un inevitabile senso di paura, perché ci avventuriamo in un terreno ignoto, senza disporre di solide certezze sul percorso da compiere o sui mezzi migliori da impiegare. La posta in gioco è rivitalizzare i legami sociali, restituire pregnanza e concretezza alla partecipazione e alla democrazia».
Giuseppe Riggio
Per una grammatica della partecipazione
Nuova edizione
Il Pellegrino, 2024
Pagg. 208/€ 17,00
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