La Commissione UE ci rimprovera
In questi giorni, a seguito delle osservazioni che la Commissione europea ha mosso al governo italiano, ci si è soffermati sulla libertà di stampa.
In effetti, oltre che meritare tutta la nostra attenzione, la questione è assolutamente grave e quantomeno opportuno porre qualche rimedio alla situazione che si è venuta a creare.
Ma pochi hanno fatto notare che le osservazioni e i conseguenti suggerimenti sono sei e tra questi vi è anche l’invito a creare un’istituzione nazionale per i diritti umani in linea con i principi ONU. Se di corruzione, intimidazioni, minacce alla libertà di stampa ci si deve vergognare, quest’ultima indicazione della Commissione dovrebbe farci coprire il capo di tanta cenere.
E se la vulgata recita a memoria che per le altre questioni sollevate siamo vittime dei soliti pregiudizi nei confronti dell’Italia e del governo di destra che guida oggi le sorti di questo Paese, sull’assenza di un organismo che sovrintenda al rispetto, alla difesa e alla promozione dei diritti umani, non possiamo accampare nessuna scusa né rispondere con lettere piccate.
Per quel che ancora conta il Parlamento, sarà possibile trovare un accordo bipartisan o trasversale per legiferare al riguardo?
Dovrà trattarsi, ovviamente di un’istituzione al di sopra di ogni sospetto, non certamente di nomina politica e di specchiata onestà e competenza. O forse è proprio per questo che non ce l’abbiamo?
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