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Tg, Chiocci e Mimun perdono, Mentana guadagna il 20 per cento. Cairo in testa

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I telegiornali perdono spettatori, Rai e Mediaset, ma Rai più di Mediaset. Va male il Tg 1 di Chiocci, ma non va bene il Tg5 dell’eterno Mimun.

Un disastro il Tg2 diretto da Antonio Preziosi e anche gli altri tg Mediaset. Ma un altro eterno fa eccezione: Enrico Mentana che con il suo Tg La7 tiene davanti agli schermi il 20 per cento in più di spettatori.

Perde la televisione in generale, 100mila ascolti giornalieri al giorno la Rai e 50mila Mediaset. Cresce Discovery -che supera Sky- e crescono Sky e La7 di Urbano Cairo.

Terribile discesa dei quotidiani di carta, che perdono un altro 9,1 per cento sul 2023 e addirittura il 31,8 per cento sul 2020. Non è adeguata la compensazione fornita dagli abbonamenti digitali, che aumentano ma pianissimo. Diminuiscono anche gli utenti dei siti online delle testate tradizionali. Il Corriere della Sera è leader con grande distacco sugli avversari su carta e online e il Gruppo Cairo è l’editore in testa a tutti gli altri. Cresce intanto l’utilizzo dei social (più 644mila utenti), dove si trovano anche informazioni ma non garantite dai giornalisti, che hanno regole da rispettare e sanzioni se le tradiscono.

È una sintesi dell’Osservatorio sulle Comunicazioni del primo trimestre 2024 pubblicato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Ampia parte del rapporto è riportata da Primaonline.

Tra il 2019 ed il 2023 i ricavi della televisione crescono, nel complesso, di circa 200 milioni di euro (da 8,03 a 8,24 miliardi di euro), ma senza l’apporto dei servizi a pagamento via web la riduzione sarebbe nell’ordine di 1,15 miliardi di euro (-15,1%).

Le risorse della radio (circa 630 milioni nel 2023) non mostrano mutamenti significativi, mentre quelle dell’editoria quotidiana e periodica si sono ridotte, nell’intero periodo considerato, di circa 900 milioni di euro (da 3,47 a 2,58 miliardi di euro, -25,7%).

Allo stesso tempo, il valore della pubblicità online è più che raddoppiato, passando da 3,36 miliardi di euro stimati per il 2019 a 6,84 miliardi di euro del 2023, con la componente che riguarda le sole piattaforme valutabile nel 2023 in circa 5,83 miliardi di euro (in crescita del 12,4% su base annua e del 122% rispetto ai valori del 2019).

Piccoli schermi

Gli ascolti medi giornalieri nel primo trimestre del 2024 rispetto al corrispondente periodo del 2023 non mostrano sostanziali variazioni sia nell’ “intero giorno” (si confermano 9,06 milioni di spettatori), sia nella fascia oraria “prime time” (da 21,02 a 20,96 milioni di spettatori, -0,3%).

Ampliando l’arco dell’analisi al 2020 (anno caratterizzato dai picchi di ascolti dovuti alla pandemia), gli ascolti medi del 2024 si sono ridotti, nell’“intero giorno” e nella fascia “prime time”, rispettivamente di 2,11 milioni (-18,9%) e di 4,33 milioni di unità (-17,1%).

Se si considera il pre-pandemico 2019, anche se con intensità minore, si conferma il tendenziale calo degli ascolti della televisione generalista: in questo caso la riduzione dei telespettatori è di 1 milione nel giorno medio e di 2,8 nella fascia “prime time.

Sugli spettatori medi giornalieri nell’“intero giorno”, i primi tre mesi del 2024 vedono Rai superare Mediaset (3,46 vs 3,35 milioni di spettatori). Ma la concessionaria pubblica rispetto al 2023 perde circa 100 mila ascolti giornalieri (-2,7%) mentre Mediaset soltanto 50 mila telespettatori (-1,6%). Tra il 2020 e il 2024 Rai perde 1,04 milioni telespettatori (-23,1%), Mediaset 530 mila (-13,6%).

Con riferimento allo “share”, nel primo trimestre 2024 Rai supera Mediaset di 1,2 punti percentuali (38,1% contro il 36,9%), ma nel 2020 la quota di Rai risultava superiore di 5,6 punti percentuali (40,2% contro il 34,7%).

Gruppi in salita

I gruppi che vengono dopo i due più grandi, invece, crescono. Nel primo trimestre 2024, WB/Discovery è seguita da circa 800 mila spettatori giornalieri, più 15,3% su base annua, Comcast/Sky è a 640 mila spettatori con un lieve aumento (+1,1%) rispetto al 2023 e Cairo Communication/La7 cresce dell’8,6% (da 340 a 360 mila telespettatori circa).

Nella fascia “prime time”, nei primi tre mesi del 2024, Rai è in testa con ascolti medi giornalieri pari a 8,28 milioni (39,5% share), contro i 7,46 di Mediaset (35,6% share).

Rispetto al corrispondente periodo del 2023, Rai perde 280 mila spettatori e Mediaset 380 mila. La distanza negli ascolti tra i due gruppi passa, tra il 2023 ed il 2024, da 730 a circa 820 mila unità, distanza che nel 2020 risultava pari a 1,46 milioni di telespettatori giornalieri.

WB/Discovery con 1,81 milioni di ascolti giornalieri (+30,3% su base annua) ha “sorpassato” Comcast/Sky (1,48 milioni giornalieri, +1,1%).

Il gruppo Cairo Communication/La 7 nel “prime time” registra ascolti pari a 1,19 milioni (+17,0%), in aumento di circa 170 mila ascoltatori rispetto al 2023.

Solo uno aumenta

Parlando di canali specifici nella fascia “intero giorno”, Rai 3 perde il 9,5%, Rai 2 il 3,0%, Canale5 il 2,0%. La7 cresce del 10,0%.

Nella fascia “prime time”: gli spettatori complessivi dei nove canali considerati, su base annua, si mantengono intorno ai 14,85 milioni di ascolti giornalieri.

I tre canali di Rai flettono per circa 260 mila spettatori (da 7,43 a 7,17 milioni di spettatori, pari a -3,5%): gli ascolti di Rai 1 crescono del 4,4%, mentre quelli di Rai 2 e Rai 3 si riducono del 18,4% e 20,8%.

I principali canali Mediaset mostrano una diminuzione di circa 210 mila spettatori (-3,7%), con ascolti in lieve crescita (+3,3%) per Italia 1 (da 1,21 a 1,25 milioni) mentre quelli di Canale 5 e Rete 4 si riducono rispettivamente del 6,0% e del 3,9% (da 840 a 810 mila).

La 7 aumenta del 17,3% (da 0,93 a 1,09 milioni di spettatori giornalieri)

Informazione abbandonata

Nel primo trimestre 2024 le edizioni serali dei principali tg (fascia 18,30-20,30) mostrano, rispetto al 2023, una riduzione di circa 750 mila ascolti (da 17,30 a 16,55 milioni di spettatori).

Il tg più visto rimane il Tg1 delle 20 (con 4,81 milioni di ascolti medi giornalieri), seguito dal TG 5 delle 20 (con 4,02 milioni) e dall’edizione del Tgr delle 19,30 (su Rai 3 per le edizioni regionali), che complessivamente raggiunge 2,46 milioni di ascolti.

Il Tg1 delle 20 cala del del 4,4% (da 5,03 a 4,81 milioni di spettatori), il Tg3 delle 19 del 3,8% (da 2,04 a 1,96 milioni di spettatori) e il tg2 delle 20,30 del 15,2% (da 1,12 a 0,95 milioni di spettatori).

Mediaset: gli ascoltatori del Tg5 delle 20 passano da 4,24 a 4,02 milioni (-5,2%), quelli di Studio Aperto delle 18,30 da 600 mila a 540 mila (-10,2%), mentre gli ascolti del Tg4 delle 19 passano da 660 a 540 mila spettatori giornalieri circa (-18,4%).

Il TG La7 delle 20 nel 2024 ha registrato ascolti in aumento del 20% rispetto all’anno precedente (da 1,06 a 1,27 milioni).

Nelle edizioni della fascia oraria 12-14,30 nel primo trimestre del 2024 i Tg Rai perdono complessivamente 470 mila spettatori (da 8,32 a 7,85 milioni, -5,7%) mentre quelli del gruppo Mediaset mostrano una riduzione del 4,4% (da 4,39 a 4,20 milioni circa).

Nei primi tre mesi del 2024 l’andamento degli spettatori medi giornalieri dei due principali telegiornali, il TG1 delle 13,30 ed il TG5 delle 13:00, evidenzia per entrambi ascolti in flessione rispetto all’analogo periodo del 2023. Il TG1 delle 13,30 perde il 7% di spettatori (da 3,59 milioni a 3,33 milioni), mentre il Tg5 delle 13 perde il 4,5% (da 2,97 a 2,84 milioni).

In controtendenza positiva anche qui gli ascolti del Tg La7 delle 13,30 che passano da 500 a 600 mila circa (+20,5%).

All news

Fra i principali canali “all news”, Rai News 24 è il più seguito sia nell’“intero giorno” che nella fascia oraria 7-9, mentre TGcom 24 lo è in quelle 12-15 e 18-20,30. Nel giorno medio Rai News 24 su base annua mostra la flessione Più rilevante (-7,5%), mentre Sky TG24 registra un meno 2,2% e Tgcom24 non mostra variazioni.

Editoria in discesa

La crisi dell’editoria quotidiana prosegue. In media, nel periodo gennaio-marzo 2024 giornalmente, sono state vendute 1,32 milioni di copie, in flessione su base annua del 9,1% e del 31,8% rispetto al 2020.

Nel confronto con il primo trimestre 2023 i quotidiani locali hanno registrato una riduzione leggermente maggiore rispetto a quelli nazionali (-9,7% vs -8,6%).

Le copie vendute giornalmente in formato cartaceo (1,13 milioni) su base annua si sono ridotte del 9,3% (risultavano pari a 1,24 milioni nel 2023) e del 35,4% rispetto al 2020 (quando venivano vendute giornalmente 1,75 milioni di copie).

I quotidiani venduti in formato digitale non hanno registrato variazioni di particolare rilievo su base annua, e con una media di circa 190 mila copie giornaliere nel 2024 la crescita è pari all’1,7%.

La vendita di copie digitali è concentrata: nel 2024 le prime cinque testate del segmento digitale (“Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “Il Sole 24Ore”, “Il Fatto quotidiano” e “La Stampa”) rappresentano il 60,2% di quelle complessivamente vendute. 

RCS al primo posto 

Nel primo trimestre 2024, Cairo/RCS è il principale player sul mercato (18,5%, con Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport), seguito da GEDI con il 14,8% (sei testate tra cui La Repubblica e La Stampa), da Caltagirone Editore (Il Messaggero, Il Mattino e altre tre testate) e Monrif Group (che sotto il marchio QN-Quotidiano Nazionale comprende Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) rispettivamente con il 9,3% e l’8,0%.

Negli ultimi 12 mesi (aprile 2023-marzo 2024) le vendite -carta più digitale- del Corriere della Sera (64 milioni di copie) sono risultate superiori alla somma delle vendite delle altre due principali testate generaliste (La Repubblica e La Stampa), pari a 61,6 milioni.

Con circa 29 milioni e 305 mila utenti unici, quello del Corriere della Sera è il sito (con relative applicazioni) maggiormente frequentato (-4,0% rispetto a marzo 2023), seguito da La Repubblica (28 milioni e 246 mila utenti, -6,4%) e Fanpage (22 milioni e 72 mila internauti, -7,6%).

Passione social 

Siti e applicazioni di social network raggiungono oltre 39 milioni di utenti unici nel marzo 2024. Crescita su base annua, sia dei visitatori (+644 mila) che del tempo dedicato alla navigazione (24 ore e 21 minuti, circa 3 ore in più rispetto a marzo 2023).

Ai primi posti le piattaforme riconducibili al gruppo META: Facebook con 36,7 milioni di utenti e Instagram con 32,8 milioni di visitatori che ottengono, se paragonati ai valori di marzo 2023, una crescita rispettivamente dello 0,7% e del 4,0%. Significativa l’evoluzione di TikTok (Gruppo Bytedance) e di X (ex Twitter) che hanno incrementato, nel confronto con marzo 2023, i propri visitatori del 7,4% e del 2,4%.

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