Domani: «Niente processo all’informazione, Meloni ritira la querela»
L’azione giudiziaria era stata avviata dopo un articolo del 2021 sugli appalti per le mascherine all’epoca della prima ondata di Covid-19.
«Giorgia Meloni ha ritirato la querela nei confronti di Domani, del direttore Emiliano Fittipaldi e del predecessore Stefano Feltri. L’azione giudiziaria era stata avviata dopo un articolo firmato dall’allora vicedirettore Fittipaldi nel 2021 sugli appalti per le mascherine all’epoca della prima ondata di Covid-19». Lo si legge in un articolo a firma di Stefano Iannaccone sull’edizione di venerdì 26 luglio 2024 del Domani, pubblicato anche sul sito web del quotidiano.
L’articolo prosegue ripercorrendo la vicenda: «L’annuncio era arrivato in conferenza stampa, e la leader di Fratelli d’Italia aveva dato poi seguito all’intenzione di portare il nostro quotidiano in tribunale, ritenendosi diffamata. Fino a qualche settimana fa aveva sempre insistito di non voler fare passi indietro sulle querele depositate nei confronti di cronisti e giornali, nonostante nel frattempo sia diventata presidente del Consiglio». Nell’articolo viene poi sottolineato che «in queste ore, in un clima di tensione nei confronti della stampa, come testimoniato dall’aggressione al cronista della Stampa, Andrea Joly, da parte di neofascisti di CasaPound, Meloni ha deciso di rimettere la querela».
Iannaccone evidenzia come «la retromarcia di Meloni» sia «certamente un segnale positivo. Resta da valutare se si tratta di un caso isolato o di un complessivo cambio di passo del governo e dei ministri, dopo una serie di attacchi illiberali: dai tagli alle risorse alle continue querele intimidatorie, la rotta intrapresa dalla destra è stata chiara fin dal suo insediamento. In questo senso, il gesto della presidente del Consiglio potrebbe fare da apripista a un approccio meno muscolare da parte del potere politico verso il mondo giornalistico».
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