Inchiesta Fanpage: «Meloni sposta l’attenzione dal Dna fascista e antisemita di Fdi»
La segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante: «Il sindacato dei giornalisti è solidale con i colleghi che in un Paese sulla via dell’orbanizzazione hanno avuto il coraggio di fare un reportage dirompente».
«La premier come al solito cerca di spostare l’attenzione dal Dna fascista e antisemita del suo partito. In democrazia i giornalisti fanno scoop, seguono le notizie, anche nei partiti, come è accaduto molte volte in passato. La Fnsi è solidale con i colleghi di Fanpage che in un Paese sulla via dell’orbanizzazione hanno avuto il coraggio di fare un reportage dirompente. Dopodiché aspettiamo che la premier e i dirigenti tutti di Fdi prendano le distanze dai rigurgiti fascisti e antisemiti in cui vengono allevati i giovani del partito». Lo ha detto Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, replicando alle parole di Giorgia Meloni, che nella serata di giovedì 27 giugno a Bruxelles aveva affermato che quello usato da Fanpage «non è un metodo giornalistico, perché sono stati utilizzati anche degli investigatori. Infiltrarsi nelle riunioni dei partiti politici è un metodo che usavano i regimi».
La premier aveva risposto ai giornalisti che le chiedevano un commento all’inchiesta di Fanpage che ha portato alla rivelazione di alcuni slogan e prese di posizione razziste e antisemite di cui si sono resi protagonisti alcuni esponenti di Gioventù Nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, e che ha avuto come conseguenza le dimissioni delle militanti Flaminia Pace ed Elisa Segnini.
«Io non ho imbarazzi sui fatti – aveva proseguito Meloni -, meritano di essere commentati, non ci sono ambiguità da parte mia su questo. Ma perché nessuno in 75 anni ha ritenuto di infiltrarsi in un partito politico e riprendere segretamente le riunioni? È consentito? Lo chiedo a lei, ai partiti politici, al presidente della Repubblica».
Le parole della premier sono state commentate anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein: «Trovo molto grave che Fratelli d’Italia e la presidente del consiglio Meloni abbiano trovato un’altra occasione di fare un attacco frontale alla libertà di stampa, anziché affrontare il merito di quello che emerge da quella inchiesta, che dimostra un problema gravissimo nella sua base e nella sua giovanile, di antisemitismo, razzismo, apologia di fascismo».
Sulla questione è intervenuto anche il leader di Iv Matteo Renzi, che si detto stupito dalla «reazione della premier. Il problema non sono i giornalisti che fanno gli scoop. Il problema sono gli antisemiti razzisti che inneggiano a Hitler».
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