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Addio a Francesco Biscione, storico dell’affaire Moro e consulente della commissione Stragi

Lorenzo Frigerio il . Costituzione, Criminalità, Diritti, Giovani, Istituzioni, Mafie, Memoria, Politica

Abbiamo appreso nella tarda serata di ieri dell’improvvisa scomparsa dello storico Francesco Maria Biscione, la cui vita professionale e civile è stata interamente dedicata allo studio della storia e della politica della nostra Repubblica.

Biscione è stato un intellettuale a tutto tondo che con i suoi studi storici ha arricchito la conoscenza delle vicende italiane, soprattutto quelle più oscure.

Redattore dell’Enciclopedia Treccani e consulente della commissione parlamentare Stragi, ha scritto numerosi articoli per riviste e giornali. È noto soprattutto per i libri dedicati al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro, oltre che all’analisi del memoriale dello statista ucciso dalle Brigate Rosse. Ma si è occupato anche di massoneria e del ruolo dei poteri occulti in particolare nella Prima Repubblica.

Un uomo apparentemente burbero, che rifuggiva le luci della ribalta mediatica, preferendo i luoghi e le occasioni di dialogo e di studio. Biscione poteva anche incutere soggezione a quanti lo incontravano per la prima volta. In realtà era dotato di una capacità di empatia unica che gli permetteva, superati i convenevoli, di entrare in contatto diretto con tante persone anche di diverse generazioni, in particolare gli studenti che sapeva affascinare con la sua affabulazione e la sua conoscenza dei fatti.

Abbiamo avuto il privilegio unico di conoscerlo e di frequentarlo nell’ambito della nascita e dello sviluppo della “Rete degli Archivi per non dimenticare”, il network voluto dall’Archivio Flamigni per organizzare le associazioni, i centri di documentazione, le fondazioni e gli altri archivi pubblici e privati, che s’impegnano per raccogliere, documentare e conservare la memoria dei numerosi fatti legati al terrorismo, alla violenza politica e alla criminalità organizzata che hanno messo (e ancora mettono) a dura prova la nostra pur fragile democrazia.

In ragione delle sue competenze, avrebbe potuto guardare dall’alto verso il basso i più giovani di noi che nel Comitato scientifico della Rete potevano fare tesoro dei suoi interventi e delle sue riflessioni. Non lo ha mai fatto, anzi si è sempre interessato al lavoro di tutte e di tutti, in particolare di ciascuna delle realtà rappresentate nella Rete, contribuendo in maniera significativa alla crescita della stessa.

Ora questa notizia coglie impreparati e smarriti tanti di noi, di fronte all’impossibilità di potere dialogare ancora con lui, di poter continuare ad imparare da lui cosa significa studiare, scrivere, battersi per la Costituzione repubblicana e in onore delle tante, tantissime, troppe vittime dei poteri criminali e occulti.

L’ultimo saluto al caro Francesco Maria Biscione é previsto per venerdì prossimo 28 giugno dalle ore 10 alle 13 presso la camera mortuaria dell’ospedale San Camillo a Roma. A settembre l’Archivio Flamigni – insieme alla Rete degli Archivi per non dimenticare – organizzerà una giornata in suo ricordo.

Nel 2017 gli avevamo chiesto un ricordo di Giuseppe De Lutiis, altro straordinario studioso dei nostri tempi – e dei fatti criminali connessi – e ci aveva regalato un ricordo davvero unico che ripubblichiamo in calce.

Le ultime parole da lui utilizzate per ricordare lo storico, collega di studi e di impegno, valgono sicuramente per lo stesso Biscione: “Siamo in molti, un’intera generazione, a dovergli qualche cosa e il suo lavoro resta una pietra miliare della lotta per la democrazia”.

Acuto osservatore dei nostri tempi, sincero democratico Francesco Maria Biscione mancherà tantissimo a tutti noi, ma soprattutto mancherà molto di più al nostro Paese.


https://www.liberainformazione.org/2017/03/18/morto-giuseppe-de-lutiis-storico-dei-servizi-segreti-per-amore-di-stato/



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