Torino 26 giugno, due appuntamenti in ricordo del Procuratore Bruno Caccia
Il 26 giugno è una data importante, che, da ormai 41 anni, non deve passare nel silenzio, ma richiede, a tuttɜ noi, l’impegno della memoria.
Bruno Caccia, magistrato, uomo di Stato, marito e padre è stato strappato ai suoi affetti e alla nostra Repubblica il 26 giugno 1983, in via Sommacampagna a Torino. Procuratore della Repubblica sotto la Mole, è l’unico magistrato assassinato dalle mafie al nord.
Un fiore per Bruno Caccia
Mercoledì 26 giugno ci incontreremo di fronte al luogo dell’assassinio per non dimenticare il sacrificio di un magistrato integerrimo e competente, ucciso per la tenacia con cui stava contrastando mafie e corruzione.
Porteremo dei fiori in sua memoria e invitiamo tuttɜ lɜ cittadinɜ, in quella giornata, ad accompagnarci alle ore 9 in questo momento di ricordo, oppure prendersi l’impegno di passare in via Sommacampagna durante l’arco di tutta la giornata e lasciare un pensiero o un fiore in sua memoria.
La musica giusta. Un concerto in memoria di Bruno Caccia
Sempre nella giornata di mercoledì 26 giugno si terrà l’importante e significativo appuntamento con il concerto in memoria del Procuratore Bruno Caccia presso la Fondazione dell’Avvocatura Torinese Fulvio Croce.
Un momento importante, dove con la bellezza dell’arte, della musica in particolare, vogliamo ricordare il Procuratore e la tenacia con cui svolgeva, egregiamente, il suo lavoro.
Bruno Caccia
Un uomo semplice, è così che la moglie Carla descriveva suo marito, per il modo in cui ogni giorno viveva la sua vita.
Bruno Caccia nasce a Cuneo il 16 novembre 1917. Studia giurisprudenza, seguendo una tradizione famigliare, ed entra in magistratura molto giovane: non ha ancora 24 anni. Ma ha già conseguito anche la laurea in scienze politiche oltre che in giurisprudenza. A soli 42 anni, nel 1964, è nominato Procuratore della Repubblica di Aosta. Nel 1967 viene poi trasferito a Torino per assumere le funzioni di sostituto procuratore generale, dove si occupa anche delle indagini sulle Brigate Rosse, raccogliendo le dichiarazioni di Patrizio Peci. Altre sue inchieste sono relative al cosiddetto “Scandalo petroli” e al caso “Zampini”, una prima Tangentopoli torinese che vede coinvolti soggetti dell’amministrazione comunale e della giunta.
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