Il Comune di Milano cita in giudizio Gianni Barbacetto: i comunicati di Alg e Odg Lombardia
L’Associazione Lombarda dei Giornalisti è al fianco del collega Gianni Barbacetto citato in giudizio dal Comune di Milano per i suoi post sui social critici nei confronti della amministrazione in relazione all’inchiesta giudiziaria che da mesi sta coinvolgendo la macchina comunale e le procedure per il rilascio dei permessi edilizi.
La delibera di giunta con la quale, all’unanimità, il sindaco Beppe Sala ha dato mandato ai legali di Palazzo Marino di procedere nei confronti del giornalista del Fatto quotidiano è un esempio di come anche le istituzioni pubbliche utilizzino lo strumento della querela temeraria per zittire il dissenso e intimidire i giornalisti.
La vicenda è oggetto da tempo delle attenzioni della magistratura, ci sono plurime indagini in corso e, sul piano politico, c’è un’iniziativa del parlamento specifica per il “caso Milano”. Si tratta quindi di una materia controversa, di pubblico interesse e con ricadute notevoli sulla città e sui suoi cittadini. Un tema quindi naturalmente oggetto di dibattito.
Riteniamo però inaccettabile che da parte della Pubblica amministrazione arrivino provvedimenti e richieste risarcitorie nei confronti di chi, da giornalista, si occupa di questi temi.
E ancora più preoccupante è che, nello specifico, sia stata colpita l’attività del collega sui social non attraverso una querela per diffamazione (cosa che evidentemente anche secondo una valutazione dell’amministrazione comunale non c’è) ma con una richiesta risarcitoria in sede civile che va a colpire direttamente il giornalista.
Il sindacato dei giornalisti della Lombardia ricorda bene, e ritiene pleonastico citarle in questa sede, le prese di posizione delle varie realtà politiche in occasione di convegni o di eventi pubblici a difesa della libertà di informazione. Affermazioni che, a quanto pare, vengono poi disattese nei comportamenti quotidiani.
“Come sindacato, saremo al fianco del collega Gianni Barbacetto e dei colleghi che ogni giorno subiscono querele temerarie e azioni civili con richieste economiche esorbitanti perché stanno svolgendo il proprio lavoro da cronisti -ha detto la vicepresidente Alg, Anna Del Freo, che è anche membro dello Steering Commitee della Federazione Europea dei giornalisti, organismo da sempre in prima luneda contro.le SLAPPS -. Peraltro, come ha ben scritto l’Ordine della Lombardia, se la Pubblica amministrazione ritiene che ci sia un abuso del diritto di informare, può sempre deferire il giornalista al Consiglio di disciplina territoriale, invece di ricorrere all’odioso strumento della richiesta di danni in sede civile”.
“Non si è mai visto colpire un cittadino che esprime critiche, anche feroci, sui social – rincara il Gruppo Cronisti Lombardi – nemmeno quando si tratta di insulti gratuiti. Il sospetto che sia stata fatta un’azione ad hoc, in quanto si tratta di un cittadino giornalista, apre scenari nuovi e inquietanti per l’Informazione”.
Associazione Lombarda dei Giornalisti
Comune di Milano contro Barbacetto: una decisione infelice
No a querele e richieste di danni ai giornalisti da parte della Pubblica amministrazione.
Di fronte alla decisione della Giunta del Comune di Milano di chiamare in giudizio, in sede civile, con richiesta di risarcimento danni, il collega Gianni Barbacetto per i suoi post pubblicati dopo l’apertura dell’inchiesta giudiziaria sull’urbanistica, l’Ordine dei giornalisti della Lombardia non può che ripetere un punto fermo del proprio approccio ai temi della libertà di informazione: la Pubblica amministrazione, tenuta a rispettare i principi della Repubblica e del sistema liberaldemocratico che l’anima, è tenuta anche a rispettare la libertà di espressione e il diritto di informazione e di critica che sono il centro attorno cui ruotano questi principi.
Querele per diffamazione, per quanto legittime, sono quindi uno strumento odioso quando proposte dal settore pubblico; e ancora più odiosa è la richiesta civile di danni, uno strumento abnorme introdotto per via giurisprudenziale nel nostro ordinamento.
A disposizione della Pubblica amministrazione c’è, nei casi in cui si temano davvero abusi del diritto di informare e del dovere di farlo correttamente, il Consiglio di disciplina territoriale, che lavora a pieno ritmo e ha soltanto bisogno, per poter davvero essere efficace, di un quadro giuridico che permetta la piena pubblicità delle proprie decisioni.
Su questo tema ci piacerebbe che le pubbliche amministrazioni e il mondo politico della Lombardia si impegnino al nostro fianco, così come sul problema delle querele e citazioni temerarie.
(Il comunicato è stato approvato a maggioranza dal Consiglio dell’Ordine regionale)
Ordine dei giornalisti della Lombardia
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https://www.liberainformazione.org/2024/06/12/inchieste-edilizia-il-comune-di-milano-querela-gianni-barbacetto-del-fatto-quotidiano/
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