NEWS

L’obiettivo inconfessabile di una riforma senza coerenza

Gian Carlo Caselli il . Costituzione, Diritti, Giustizia, Istituzioni, L'analisi, Politica

Il progetto di separazione delle carriere fra Pm e giudici che fu di Licio Gelli e Silvio Berlusconi sembra giunto all’ultimo miglio.

L’obiettivo non confessabile è mortificare o inceppare il libero esercizio della giurisdizione in favore di chi può e conta. Il pretesto è un presunto assetto non equilibrato del processo.

Ma scaricare sulla comunanza di carriera fra Pm e giudici i risentimenti originati da tale presunzione significa eludere i nodi reali. Sono i meccanismi di concreto funzionamento del processo che incidono sulla parità tra accusa e difesa.

Ruoli e figure professionali restano diversi, al di là dei collegamenti derivanti da una carriera comune e degli stessi rapporti individuali. Un controllore resta controllore e un giudice resta giudice, anche se prende un caffè col Pm.

Ragionando diversamente si dovrebbe imboccare, per coerenza, una strada senza uscita, nel senso di rescindere anche i rapporti fra giudici di primo grado e giudici d’appello e di cassazione. Perché non si vede come i sospetti derivanti dalla “colleganza” fra Pm e giudici non debbano estendersi anche ai giudici dei diversi gradi del processo. E per coerenza si dovrebbero prevedere non solo due ma tre o più concorsi, non solo due ma tre o più CSM, non solo due ma tre o più carriere separate.

Ecco gli improponibili risultati cui per coerenza si dovrebbe puntare nel rispetto della realtà.

E vien voglia di adattare all’ignaro Nordio una frase di Proust: “Signore, non posso assolutamente dirvi se ha piovuto. Sono così risolutamente al di fuori delle contingenze fisiche che i miei sensi non si prendono la briga di notificarmele”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link