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Criminalità in Italia: troppi i delitti impuniti

Piero Innocenti il . Criminalità, Dai territori, Forze dell'Ordine, Giustizia, Istituzioni, SIcurezza

Il livello della sicurezza pubblica nel nostro Paese, già insoddisfacente da qualche anno a questa parte, sta decisamente peggiorando negli ultimi tempi e questo non certamente per un diminuito impegno di poliziotti e carabinieri che, anzi, ce la mettono tutta nel loro servizio quotidiano, ma per una legislazione penal-processuale inadeguata (peggiorata nel 2022 con la c.d.”riforma Cartabia”), insieme ad una preoccupante disattenzione e ad una pessima visione di una classe politica dirigente che tende a limitare le funzioni dei pubblici ministeri nelle attività di polizia giudiziaria.

Ed affronta l’annoso problema del sovraffollamento delle carceri con un provvedimento normativo in itinere che appare un indulto mascherato. Così, se il provvedimento (ddl Giachetti) diventerà legge, con un mese di sconto per i detenuti che hanno tenuto regolare condotta, che andrebbe a sommarsi ai tre già previsti dalla “liberazione anticipata” per ogni anno di pena, sarebbero oltre 5mila i criminali da scarcerare (valutazione fatta nei giorni scorsi dal Garante nazionale dei diritti dei detenuti) di cui alcune centinaia condannati anche per gravi delitti ( mafia, omicidio, strage, stupro, tratta degli esseri umani ed altro).

Dal dopoguerra ad oggi si contano a decine le amnistie, gli indulti e i condoni, per “alleggerire” la pressione della popolazione carceraria, adottati, in particolare, nel periodo estivo quando le condizioni climatiche rendono più insopportabile la detenzione. Tutte scappatoie che non hanno mai risolto i problemi perché, è arcinoto, che ci sono poche carceri ed è altrettanto noto (dovrebbe esserlo) l’effetto criminogeno di questi provvedimenti di “indulgenza”.

Tutto questo contribuisce ad alimentare quel senso di sfiducia dei cittadini verso le istituzioni, di insicurezza collettiva e di ansia che si va diffondendo in diverse zone del Paese. Non sono tranquillizzanti neanche i dati statistici sull’andamento della delittuosità del 2023 relativi alla sola Polizia di Stato e forniti in occasione del recente anniversario (10 aprile scorso) della sua fondazione.

Si pensi, ad esempio, ai 225.672 furti denunciati di cui solo per 18.347 sono stati scoperti gli autori, alle 11.577 rapine con 4.782 autori individuati, alle truffe e frodi informatiche aumentate a 61.224 nel 2023 rispetto alle 51.837 del 2020.

Contrariamente, poi, a quanto avveniva in un recente passato (2020) in cui si precisavano le tipologie di furti (con strappo, con destrezza, in esercizi commerciali, su auto in sosta, di ciclomotori ecc…) e di rapine denunciate (in abitazione, nelle banche, negli uffici postali, in esercizi commerciali ecc…), quest’anno si è preferito non scendere nel dettaglio che avrebbe messo in evidenza come i furti in abitazioni, quelli con destrezza e le rapine hanno mostrato una crescita preoccupante nel biennio 2022-2023.

È il rapporto “BES 2023” sul “Benessere Equo e Sostenibile” in Italia, elaborato ad aprile scorso dall’Istat, in cui si analizza, tra l’altro, la “sicurezza”, ad indicare come nel 2023 il tasso di vittime di furti in abitazione si sia attestato all’9,3 per mille famiglie (era il 7,6 l’anno prima), quello delle vittime di borseggi a 5,1 persone ogni mille abitanti (4,6 nel 2022), mentre per le rapine il valore di 1,1 persone ogni mille abitanti è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2022 (1,0).

Non può non destare preoccupazione, poi, il dato del 2023 riferito ai delitti informatici, aumentato a 16.234 (soltanto 287 quelli scoperti) rispetto i 9.606 del 2020 (377 quelli scoperti).

Aumentata la percezione del rischio di criminalità con una quota pari al 23,3% di famiglie colpite, con il Lazio che primeggia  su tutte le altre regioni in tema di borseggi con 13,6 vittime ogni mille famiglie (la media nazionale è pari a 5,1) e, per le rapine, con 1,8 vittime ogni 1.000 persone; mentre la Toscana detiene il primato nei furti in abitazione con 13,4 casi ogni mille famiglie.

Sempre più aggressive e rissaiole le persone (molti i giovani e giovanissimi) con ben 17.304 delitti denunciati per lesioni dolose che hanno portato alla denuncia all’autorità giudiziaria di 14.565 persone e 38.984 i danneggiamenti.

E la situazione sulla sicurezza pubblica in generale continua ad essere particolarmente negativa anche in questi primi 4 mesi del 2024, senza contare che aumenta il numero dei cittadini che, per mancanza di fiducia verso la giustizia, rinunciano a presentare le denunce per reati predatori subiti.

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La criminalità “predatoria” in Italia

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