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Che informazione fa al tempo del nuovo fascismo. Focus di Articolo 21 con Paolo Berizzi

Articolo 21 il . Associazioni, Brevi, Costituzione, Cultura, Informazione, Istituzioni, Politica, Società

Qual è lo stato (vero) della libertà di informazione in Italia? Questa mattina alla riunione settimanale di Articolo 21 è stato fatto un focus di vari profili di allarme.

All’incontro ha partecipato Paolo Berizzi con i suo nuovo libro “Il ritorno della Bestia. Come questo governo ha risvegliato il peggio dell’Italia” (Rizzoli).

“Alla domanda: dove li vedi questi fascisti?”, formulata da Giuseppe Giulietti, coordinatore dei presidi di Articolo 21, Berizzi ha risposto: “Oggi li vedo al Governo, 20 anni fa li vedevi allo stadio, ai concerti nazirock, 10 anni fa anche sul web, oggi la risposta è più facile. Li vedo al Governo. Si tratta ovviamente di un fascismo mutante. Non stiamo parlando del fascismo dell’olio di ricino e delle camice nere, quella roba lì non ritorna”.

“In questo libro si parla di un fascismo nuovo, mutante, pop, da discount, che si confonde con un senso comune eternamente fascista – ha aggiunto Paolo Berizzi –. Siamo alla fascistizzazione del senso comune, grazie anche a questo governo in questo anno e mezzo si completa un percorso portato a maturazione da Giorgia Meloni. Siamo al ritorno a pulsioni fascistoidi. Si concretizza nella deriva illiberale con cui l’Italia sta facendo i conti. Il nostro Paese è l’unico caso di democrazia europea in cui gli eredi del fascismo sono al governo del Paese. Io ho provato a tirare i fili di questa vicenda, fili che affondano nel fascismo storico e che sono sotto gli occhi di tutti, anche se c’è qualcuno, qualche generale, che esalta il “sacro manganello” di Mussolini. Questo libro racconta la maturazione della fascistizzazione iniziata già da qualche anno”.

A seguire Luca Perrino ha parlato dell’appuntamento di Ronchi dei Legionari, che il 2 maggio ospiterà alcune famiglie di giornalisti uccisi nell’esercizio della professione.

“Sarà una mattinata che si svilupperà non nel ricordo soltanto ma sulla necessità di accendere la luce sulle  loro vicende, – ha sottolineato Perrino –  anzitutto perché sia fatta giustizia ma anche perché il loro sacrificio non sia stato vano, racconteremo le loro storie ai ragazzi delle scuole”.

Il 3 maggio altro appuntamento a Napoli nel liceo frequentato da Giancarlo Siani. I dettagli sono stati illustrati da Claudio Silvestri e da Laura Viggiano con un focus sui giornalisti minacciati e la partecipazione di Rosaria Capacchione. Raffaele Cappuccio e Daniele Macheda (segretario dell’UsigRai) hanno riassunto i molti motivi che sono alla base dello sciopero proclamato dai giornalisti Rai per il prossimo 6 maggio.

“In questo momento c’è un tema di libertà e autonomia dei giornalisti dentro la Rai, – ha detto Macheda – l’ultima vicenda ieri con la Presidente del Consiglio che ha attaccato frontalmente Report. Lo sciopero dei giornalisti Rai è uno sciopero che deve riguardare tutti, il 6 maggio ci sarà anche un incontro alla stampa estera per portare questo tipo di problema anche ai colleghi della stampa estera, la quale si sta occupando molto di ciò che accade in Rai e in Italia. E poi il 16 maggio, in occasione della missione del MFRR in Italia, vorremmo organizzare una iniziativa pubblica che coinvolga tutti i colleghi e le colleghe che subiscono minacce e vedono ridotto il perimetro dei propri diritti”.

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Il ritorno della bestia

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