Il 25 aprile e la parte sbagliata della Storia
Dal disastro del fascismo gli italiani si sono affrancati con la lotta partigiana. Un riscatto di dignità e libertà culminato con la Costituzione repubblicana del 1948.
La Resistenza è una vicenda complessa.. Se ne diamo una lettura parcellizzata, legata a un singolo segmento, ne nascono valutazioni confliggenti. Ma se la lettura è complessiva, risulterà innegabile – parafrasando Italo Calvino – che anche il più idealista, il più onesto, il più dolce dei repubblichini si batteva per una causa sbagliata, la dittatura; mentre anche il più ignaro, il più balordo, il più spregiudicato dei partigiani si batteva per una causa giusta, la democrazia.
Spesso si sente dire che i morti sono morti e che la morte li ha resi tutti uguali. È giusto, com’è giusto sforzarsi di costruire ponti di pace fra gli italiani.
Nel rispetto però della verità e della storia, ovvero tenendo ben salda la distinzione tra chi ha combattuto per la dittatura e chi invece ha combattuto per la libertà: la libertà di tutti, anche di quelli che stavano dall’altra parte. I cui eredi possono oggi giovarsene persino riesumando censure e bavagli in una logica tipo “se non la pensi come me sei nemico mio e della patria”.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Trackback dal tuo sito.