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“Coltivare la memoria di chi ha sacrificato la vita per i valori della democrazia e dell’antifascismo”

Fondazione Vittorio Occorsio il . Brevi, Costituzione, Giustizia, Istituzioni, Memoria, Politica

Comunicato della Fondazione Vittorio Occorsio in vista del 25 aprile, alla luce della censura di Scurati

La Fondazione Vittorio Occorsio è nata per tutelare la memoria di Vittorio Occorsio, assassinato il 10 luglio 1976 da Pierluigi Concutelli, capo militare di Ordine Nuovo. La memoria di un Paese è innanzitutto corretta ricostruzione degli eventi storici. Su questo la FVO è impegnata in oltre 100 scuole in tutta Italia.

Già il 7 luglio 2023 la FVO, attraverso la prolusione del suo presidente del Comitato Scientifico, Giovanni Salvi, in occasione dell’anniversario dell’attentato e della Giornata conclusiva del Progetto Scuola, presso la Scuola Ufficiali dell’Arma, stigmatizzò l’assenza di reazioni istituzionali alla celebrazione della morte del Concutelli da parte di centinaia di camerati, con il saluto fascista e con il grido “presente”. L’onore del camerata Concutelli, scrivemmo allora, consistette nell’uccidere con una mitraglietta un uomo disarmato e nell’assassinare in carcere due testimoni delle stragi di Brescia e Bologna, per le quali sono stati condannati con sentenza definitiva esponenti neofascisti.

In questi giorni si assiste alla celebrazione a reti e testate unificate del “filosofo” Giovanni Gentile, che solo filosofo non fu ma ebbe invece un ruolo determinante nel rafforzamento del fascismo e persino nei rapporti della RSI con i nazisti, definendo Hitler il grande condottiero nelle cui mani era il destino d’Italia (discorso di apertura dell’Accademia d’Italia, marzo 1944). Nel 1931 si batté per l’imposizione del giuramento fascista a chiunque svolgesse una carica pubblica e dunque anche a tutti i docenti del Paese. Egli non spese una sola parola pubblica per l’abominio delle leggi razziali e della deportazione degli Ebrei italiani con la complicità fascista: scelse solo, tra i suoi amici e conoscenti, chi aiutare e chi lasciare al suo destino. Non una parola pubblica spese per i 600.000 italiani rastrellati e deportati dai nazisti, anzi ne spese per uno solo, il figlio.

Qualche giorno fa, sulla rete pubblica Rai 2 si è giunti fino al punto di definire vili assassini i partigiani che – a rischio della vita – eseguirono un’azione militare contro uno dei principali esponenti della dittatura fasci-nazista. Ricordiamo – la memoria! – che tra quei vili assassini vi era Teresa Mattei, di appena vent’anni, il cui fratello, arrestato e torturato, pur di non rivelare il nome dei suoi compagni si era suicidato nella cella. Teresa Mattei è una delle madri della nostra Costituzione.

Oggi leggiamo che è stato impedito ad Antonio Scurati, uno dei maggiori scrittori di Storia contemporanea, di leggere un monologo sull’assassinio di Matteotti, sulle stragi fasci-naziste e sulle necessità che il Governo rappresenti la Repubblica e la Costituzione nate dalla Resistenza.

Non possiamo tacere, perché nostro compito è coltivare la memoria di chi ha sacrificato la vita, da magistrato, per i valori della democrazia e dell’antifascismo, come Vittorio Occorsio.

Giovanni Salvi, Presidente Comitato Scientifico

Eugenio Occorsio e Vittorio Occorsio, Fondatori

Melina Decaro, Segretaria Generale

Fondazione Vittorio Occorsio

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