L’antidroga nazionale e il “contributo” al Pil del narcotraffico
In attesa di conoscere i dati riepilogativi dell’attività di contrasto al narcotraffico svolta nel 2023 dalle forze di polizia (la relazione annuale è in fase di elaborazione), la DCSA ha reso noto nei giorni scorsi i prospetti nazionale e provinciale dell’antidroga del primo trimestre 2024.
Ancora consistenti i sequestri di stupefacenti per un totale di 9.588kg. (17.977 kg quelli intercettati nello stesso periodo del 2023), di cui 2.215kg di cocaina (5.458kg nel trimestre del 2023) e 113kg di eroina (84kg nel 2023).
A bilancio ben 5.449 operazioni antidroga (4.950 nel 2023), con 7.169 persone segnalate all’autorità giudiziaria per traffico/spaccio di cui 2.834 stranieri (2.272 nello stesso trimestre del 2023): di questi 591 a Milano, 426 a Roma e 131 a Firenze.
Un mercato, dunque, sempre particolarmente florido caratterizzato anche da spacciatori insospettabili e da persone che si mettono in proprio nella coltivazione di piante di cannabis nelle abitazioni (8.258 quelle sequestrate indoor in diverse province), mentre si diffondono sempre più le “altre droghe” (4.010 le compresse sequestrate nel 2024), tra cui oppioidi sintetici, catinoni e cannabinoidi sintetici.
Tutto questo mentre giungono notizie drammatiche e sconcertanti dalla Sierra Leone relative all’uso di una droga chiamata “kush” prodotta con cannabis, fentanyl e, in alcuni casi, con frammenti di ossa umane (pare asportate dai cimiteri!) che contengono zolfo e possono aumentare gli effetti della droga che verrebbe consumata dai giovani anche negli Stati confinanti della Liberia e della Guinea.
Ma tornando in Italia, i porti di Genova, Livorno, Savona e, soprattutto di Gioia Tauro (1.237kg quelli bloccati in questo scorcio di anno), sono ancora quelli privilegiati per i carichi più consistenti di cocaina trasportati a bordo di container provenienti dai paesi del Sud America.
Si tratta, come noto, di un commercio illecito che genera straordinari profitti che vanno ad incrementare, insieme a quelli derivanti dalla prostituzione e dal contrabbando di tabacchi lavorati, la ricchezza nazionale.
Tutto questo in virtù di una decisione assunta nel settembre 2014 dalle autorità europee di statistica che hanno consentito l’ingresso nel calcolo del Pil nazionale dei proventi stimati delle suindicate attività delittuose, rilevanti, lo vogliamo ancora sottolineare, per le “imprese mafiose”.
Quella che, nel 2018, la Commissione parlamentare antimafia, indicava, perplessa, come una forma di “legalizzazione“ statistica di quei proventi mafiosi che, al contrario, quotidianamente la magistratura e le forze dell’ordine sottraggono ai poteri criminali come fattori di inquinamento dell’economia”.
E, a questo punto, si potrebbe anche immaginare che una più forte azione antidroga delle forze di polizia potrebbe essere considerata contro l’economia nazionale sempre particolarmente fragile come emerge anche dalle ultime dichiarazioni del Ministro dell’Economia che, di recente, ha parlato di una crescita del Pil nel 2024 rivista al ribasso all’1% (è il valore stimato dei proventi illeciti provenienti dalle sopraindicate attività criminali!).
C’è, poi, un fronte per la commercializzazione illegale delle droghe particolarmente insidioso e difficile da contrastare che è quello delle transazioni sulle reti elettroniche che possono avvenire sia nell’open web ma, soprattutto, nella c.d. darknet, la parte “oscura” della rete alla quale si accede attraverso complessi sistemi di connessione criptata utilizzati da soggetti con profili criminali.
Ci sono, infine, le Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), un gruppo piuttosto ampio di molecole, principalmente di natura sintetica, caratterizzato da proprietà farmacologiche e tossicologiche piuttosto insidiose per la salute dei consumatori e che si differenziano rispetto alle molecole base, per alcune mirate modifiche che le rendono autonome sia sul piano chimico-tossicologico che su quello legale.
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L’incidenza dell’economia illegale sulla ricchezza nazionale
Aumentare il Pil con più narcotraffico, contrabbando e prostituzione?
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