La Pasqua delle donne
L’annuncio della resurrezione lo danno le donne. Sono loro ad andare al sepolcro “di buon mattino”, come ci fa notare Marco nella versione che leggeremo quest’anno, durante la Veglia del Sabato santo.
Giovanni aggiunge “quando era ancora buio” a indicare che la sconfitta e la delusione, l’incomprensione e la paura erano i sentimenti che attraversavano tutti i discepoli. Solo due donne prendono il coraggio tra le mani e si recano al sepolcro a compiere quel gesto di pietà tutto femminile dell’unzione del corpo.
Il racconto prosegue come sappiamo: a quelle due donne viene affidato di darne notizia alla chiesa nascente. Questo basta e avanza a far proclamare Maria Maddalena come “apostola degli apostoli”. Papa Francesco l’ha fatto. I vangeli non considerano affatto il ministero delle donne di serie B! Ma è un dato che noi sembriamo ancora non aver compreso e tantomeno assunto.
Per questo sarebbe corretto e bello che fosse una donna a proclamare il Vangelo della resurrezione nella celebrazione della veglia. È un invito, un suggerimento, una proposta. Non è previsto dalla liturgia così come non era minimamente previsto dalla religione e dalla società del tempo di Gesù che le donne fossero le prime testimoni della verità-fondamento della fede cristiana.
Quel gesto liturgico disobbediente (ma non tanto se pensiamo alla maniera consueta di leggere il Passio) potrebbe aiutare tutte e tutti a comprendere meglio e a fare di più. Buona Pasqua (sostantivo femminile).
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