‘Basta sangue sui nostri giubbotti’, il primo marzo sit-in a Roma
La manifestazione è promossa dalla Rete NoBavaglio e altre associazioni «per ricordare tutti i giornalisti uccisi nei vari conflitti, per denunciare e chiedere l’apertura di una inchiesta indipendente sul massacro dei reporter e operatori dell’informazione nella guerra a Gaza e chiedere di cessare il fuoco».
A seguito dell’appello sulla libertà di informazione a Gaza che in pochi giorni ha raggiunto quasi mille firme di operatori di media e l’adesione di numerose organizzazioni, la Rete NoBavaglio promuove il sit-in ‘Basta sangue sui nostri giubbotti’, in programma il primo marzo 2024 alle 11 in via di San Nicola de’ Cesarini (area sacra di largo Argentina), a Roma.
«Per ricordare tutti i giornalisti uccisi nei vari conflitti, per denunciare e chiedere l’apertura di una inchiesta internazionale indipendente sul massacro dei reporter e degli operatori dell’informazione nella guerra a Gaza e chiedere di cessare il fuoco. Il bilancio delle vittime degli ultimi quattro mesi in Medio Oriente è senza precedenti. Colpire i giornalisti mentre svolgono il loro lavoro di documentazione è un crimine di guerra. Impedire che i crimini di guerra vengano raccontati da voci indipendenti è un crimine contro l’umanità», anticipano i promotori.
Durante il sit-in si alterneranno al microfono firme del giornalismo, fotoreporter, fixer, videomaker, producers, editors, analisti. Alla manifestazione ha aderito anche la Fnsi, che invita tutti i giornalisti a partecipare.
A questo link l’elenco (in aggiornamento) delle associazioni che parteciperanno.
Illustrazione di Gianluca Costantini
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