Putinstan. Come la Russia è diventata uno stato canaglia
In nessun luogo come in Russia si avverte in maniera tanto forte e incisiva il peso della storia. Ma non si può comprendere fino in fondo quello che sta succedendo oggi in Ucraina e nel mondo se di quella storia non si sottolinea anche la deriva autoritaria che spesso in Russia ha avuto l’esercizio del potere: dal dispotismo più o meno illuminato degli zar alla rivoluzione bolscevica, dalle purghe di Stalin fino alle recenti velleità neo-imperialiste.
Consapevole di questo passato, il reporter Giorgio Fornoni ha percorso i lunghi binari della Transiberiana per capire l’anima più vera di quel che è diventato, secondo la celebre definizione dell’attivista Aleksej Naval’nyi, il «Putinstan».
Il risultato è un’inchiesta senza precedenti che attraversa gli orrori e le testimonianze dei gulag sovietici, le rovine di Grozny e i campi profughi della Cecenia, i depositi di armi chimiche delle città segrete sugli Urali, le mille vie del gas che alimentano il potere corrotto e miserabile degli oligarchi.
Le speranze di una convivenza pacifica con l’Occidente, dopo decenni di Guerra fredda e di sostanziale stabilità, sono oggi definitivamente crollate, e in questo libro Giorgio Fornoni, ripercorrendo i luoghi di una semisconosciuta geografia della disperazione e del male assoluto, offre un’analisi lucidissima e dettagliata delle infinite e brutali contraddizioni che ancora attraversano la Russia.
La spietata analisi del potere in Russia nelle parole di un grande inviato di guerra e giornalista di Report.
Giorgio Fornoni
Putinstan
Come la Russia è diventata uno stato canaglia
Chiarelettere, 2024
Pagg. 300/€ 19,50
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