Cassano all’Ionio (CS), un unico grido di libertà: “Non vogliamo morire di ‘ndrangheta”
Ora basta! Non vogliamo morire di ‘ndrangheta.
Sabato scorso a Cassano all’Ionio (CS) abbiamo voluto rompere il silenzio che, dopo il susseguirsi di fatti di violenza, rischiava di prendere il sopravvento.
Un’iniziativa molto partecipata, colorata e rumorosa per la quale ringraziamo le volontarie ed i volontari di Libera Presidio di Cassano allo Ionio “Fazio Cirolla”, le istituzioni territoriali e le forze dell’ordine, la chiesa locale, le associazioni cittadine e quelle venute dal resto della regione, le sigle sindacali e le associazioni di categoria dei vari livelli provinciali e regionale, le studentesse e gli studenti delle scuole cassanesi di vario ordine e grado, le cittadine ed i cittadini che ci hanno raggiunto, anche, da posti diversi della Calabria.
Tutte e tutti uniti in un unico grido di libertà.
La libertà di un territorio che deve passare, anche, da momenti come quelli dello scorso fine settimana, dove i calabresi si sono ritrovati a Cassano all’Ionio ed a Cutro per mostrare il volto di una comunità che, piena di speranza, ha voglia di rialzarsi.
Queste iniziative sono state un passaggio importante ma ora bisogna dare continuità per costruire il NOI: una rete fatta di relazioni, di incontro, confronto ed impegno.
Un impegno a camminare insieme per sconfiggere paura, rassegnazione ed indifferenza perché non vogliamo morire di ‘ndrangheta.
Libera Calabria, Coordinamento regionale
In tanti per le strade di Cassano all’Ionio nella Sibaritide al grido di “Basta ‘ndgrangheta”
“La risposta deve essere collettiva. Magistratura e forze dell’ordine fanno il loro lavoro, ma non basta c’è un senso di responsabilità che ci chiama all’impegno collettivo #LuigiCiotti pic.twitter.com/jkVKD6CBLt— libera contro mafie (@libera_annclm) February 17, 2024
Cassano all’Ionio unita contro la criminalità · Video LaC News24 https://t.co/wikRT8p7od
— LaC News 24 (@LaCnews24) February 18, 2024
Cassano allo Ionio (CS), sabato 17 febbraio: “Ora basta! Non vogliamo morire di ‘ndrangheta”
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