La sicurezza nei luoghi di lavoro è specchio della nostra società
La tragedia avvenuta nel cantiere del nuovo supermercato dell’Esselunga a Firenze pone una serie di interrogativi che riguardano tutta la società civile e non solo il mondo della politica e del sindacato.
Riguarda l’atteggiamento che tutti noi abbiamo sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, in qualunque luogo si operi, azienda, cantiere, ufficio, dovuto alla superficialità con cui ci si appronta su questo tema, nella stragrande maggioranza dei casi.
È dunque prima di tutto un fatto culturale, che nasce dalla scarsa considerazione che si dà al rischio che si corre non rispettando le norme di sicurezza, che siamo chiamati a rispettare.
In Italia la legislazione è abbastanza moderna e completa, ma ciò che manca è prevedere, nel caso di gravi inadempienze, pene più severe.
Anche nel caso di Firenze si sta indagando per omicidio colposo, mentre è ora di prevedere, come nel caso degli incidenti stradali, l’omicidio sui luoghi di lavoro.
Questo aspetto costringerà tutti, ad iniziare dai titolari delle aziende, ad un nuovo approccio verso la sicurezza nei luoghi di lavoro.
C’è in tutti noi, soprattutto in chi ha ruoli di responsabilità od è proprietario di un’azienda, una corsa sfrenata verso il profitto, che ci ha portato a perdere di vista il senso vero del lavoro, che dovrebbe essere un modo di perseguire un miglioramento delle nostre condizioni di vita personali e sociali.
Anche il profitto che un’azienda giustamente persegue, deve avere dei limiti e comunque non essere mai superiore al bene comune dove prima di tutto si deve rispettare la dignità di ogni persona.
Le leggi, anche quelle penali, servono proprio a riaffermare questo principio.
E se un’azienda non investe in sicurezza, non verifica che i propri operai rispettino le norme con cui si deve lavorare, non dà una giusta paga, non assume personale qualificato per il tipo di lavoro che è chiamato a svolgere, lo costringe ad orari di lavoro non consoni, o peggio ancora dá lavoro in nero, commette un crimine che deve essere perseguito in modo forte, per riaffermare il diritto alla dignità di ogni persona e del lavoratore.
Durante una trasmissione televisiva l’attore Stefano Massini ha detto che la nostra Costituzione è una Repubblica fondata sul lavoro; ma essendoci stati, negli ultimi 20 anni, quasi 20.000 morti sul lavoro, sembra quasi una costituzione basata sulla morte.
Parole che dovrebbero farci riflettere come ci consiglia di fare Padre Bernardo Gianni Abate della comunità di San Miniato a Monte , dopo questa ennesima tragedia:
Firenze adesso si fermi: si accorga, rifletta, si indigni, reagisca…”
Firenze in questi mesi è una città che fa paura. Fa paura viaggiare lungo le strade per la costruzione della tramvia; fa paura per i lavori sottoterra che riguardano la Tav e che la stanno attraversando. Tra un pò inizieranno i lavori allo stadio, ci sono cantieri di nuovi supermercati come quello dell’Esselunga, o del nuovo studentato per ricchi stranieri lungo i viali (proprio necessari?). C’è una corsa spasmodica a finire lavori velocemente a un ritmo che non è quasi più umano.
Ma quello che avviene a Firenze avviene anche in tante altre città o paesi, anche nelle nostre città di provincia, nel nostro Valdarno dove si annunciano lavori su lavori, in parte dovuti anche ai finanziamenti del PNRR, che dovranno essere conclusi a breve e dunque ci sarà una corsa ad appalti al maggior ribasso, e di conseguenza a sub appalti ad altre ditte, con sempre minori forme di controllo.
Tutto ciò metterà ancor di più a rischio la sicurezza nei luoghi di lavoro, in un vortice dove le vittime saranno ancora una volta gli ultimi anelli dell’ingranaggio che la nostra società ha messo in piedi.
Da qui l’invito alla riflessione e al tipo di società che tutti noi stiamo avvallando.
Il sindacato sembra essere l’unica istituzione in grado oggi di avere coscienza di quanto sta avvenendo, mentre la politica, di destra e di sinistra, non sa contrastare una deriva dovuta all’idea neo liberista che si è appropriata di tutti noi.
Resta il fatto emblematico che il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro investe tutti noi e anche il futuro del nostro paese, sempre più di corsa, sempre più incentrato sul denaro, sempre meno attento alla vita delle persone.
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