La terna dell’auto senza carburante
ll male assoluto della giustizia italiana è la durata interminabile dei processi.
Che si inventa il ministro Nordio? Una riforma (si fa per dire…) che allunga i processi o addirittura li blocca. Geniale!
Mi riferisco alla norma, testé approvata dal Senato, che affida la decisione sulle misure cautelari in carcere non più – come prima – a un solo giudice (il GIP) , ma a un collegio di tre giudici.
Dunque una nuova terna che si aggiunge a quelle già esistenti e confermate: la terna del Tribunale del riesame che valuta i ricorsi degli arrestati; e la terna chiamata infine a giudicare i processi. Con l’inevitabile conseguenza che sarà pressoché impossibile far funzionare il sistema giudiziario penale.
Perché mancano 1.650 magistrati su 10.630 in organico. E se un giudice ha preso decisioni incidentali in un fascicolo non può più occuparsene in nessun’altra fase. Vale a dire che mancheranno (soprattutto nelle sedi medio-piccole) i giudici necessari per formare le terne.
Come pretendere che un’auto viaggi senza benzina o col motore senza alcuni pezzi. Assurdo. Al punto che persino Nordio se n’è accorto stabilendo che la pseudo riforma entrerà in vigore solo fra due anni nell’ottimistica ma non realistica speranza che le cose possano nel frattempo aggiustarsi.
Tutto ciò ricorda le magie degli illusionisti da avanspettacolo. Se non il gioco delle tre carte.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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