A Campi Salentina (LE) un immobile confiscato alla mafia diventa centro antiviolenza
In provincia di Lecce, a Campi Salentina, si è celebrato un momento storico per l’intera comunità: il primo bene confiscato alla mafia è stato restituito alla comunità per diventare sede del Centro Antiviolenza “Renata Fonte” e del Centro Servizi per la famiglia.
Un segnale evidente di riscatto di un paese, i una porzione del nord Salento, nota alle cronache perché culla della Sacra Corona Unita, teatro di omicidi e delitti efferati negli anni 80 e 90 e patria di uno dei boss incontrastati della mafia locale, Giovanni de Tommasi.
La casa confiscata apparteneva a Giacomo Profilo, ritenuto il “banchiere” della Scu. L’edificio, sequestrato anni fa nell’ambito di operazioni di polizia giudiziaria volte a contrastare la criminalità organizzata, è stato restituito alla comunità attraverso l’innovativo progetto di imprenditoria sociale.
La presentazione del progetto, prima del taglio del nastro, organizzati dall’amministrazione comunale col sindaco Alfredo Fina, si è tenuta presso il Teatro “Excelsior – Carmelo Bene” di Campi Salentina.
La tematica del contrasto alla mafia è stata trattata, alla presenza delle autorità militari, della cittadinanza e dei sindaci della zona, da Antonio Maruccia, Procuratore generale della Repubblica di Lecce, Luca Rotondi, Prefetto di Lecce, Annatonia Margiotta, funzionaria antimafia sociale della Regione Puglia e Fabiana Pacella, giornalista e responsabile del presidio di Articolo21 Puglia
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