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Narcotraffico (e mafie) nel paese delle leggendarie Giubbe Rosse

Piero Innocenti il . Criminalità, Droga, Forze dell'Ordine, Internazionale, Mafie

In Canada, il mercato illecito delle droghe ha assunto dimensioni davvero “stupefacenti” sei si considerano i dati relativi ai sequestri effettuati nelle aree doganali nel 2022: 2.875kg di cocaina (+ 136% rispetto all’anno prima), 288kg di eroina (+269%) e 2.891kg di altri oppioidi (un più 141%), 16.134kg di prodotti a base di cannabis (+36%).

Nell’autunno del 2022, le agenzie federali canadesi (tra cui le leggendarie Giubbe Rosse), in collaborazione con la Polizia di Dubai, hanno effettuato presso il porto di Vancovuer, il più grande sequestro di oppio (2.500kg.) nella storia del Canada.

La cocaina è, comunque, la droga maggiormente in uso tra la popolazione e giunge perlopiù dal Sudamerica attraverso gli Usa e i paesi caraibici mentre gli oppioidi arrivano principalmente dall’Asia, tramite gli Emirati Arabi Uniti con cui il Canada ha sviluppato nel tempo un considerevole volume di scambi commerciali.

Dal traffico delle droghe i gruppi della criminalità ricavano un fatturato stimato annuo superiore ai 4 miliardi dollari e questo può spiegare come, in questo paese, la presenza di mafiosi italiani e di origine italiana nella rete di importazione e di distribuzione, radicati principalmente nelle zone di Montreal (cosa nostra), Toronto e Thunder Bay (‘ndrangheta), sia fondamentale. Ma non è la sola naturalmente.

A fianco dei “soliti” narcos colombiani interessati, in particolare, al controllo del mercato della cocaina nelle città della parte occidentale e centrale del paese, si rileva la presenza di gruppi di origine asiatica, più esperti nella distribuzione dell’eroina, mentre le “gang motociclistiche”, grazie alla loro ramificazione in tutte le province canadesi, hanno ormai acquisito una specializzazione nel commercio della cannabis e delle droghe sintetiche tra cui il fentanyl.

Il panorama si completa con una moltitudine di trafficanti, di varie nazionalità (piccoli gruppi di portoghesi, dominicani, giamaicani), “cani sciolti” nello spaccio degli stupefacenti.

I clan ‘ndranghetisti, tuttavia, grazie anche alla ramificata presenza di affiliati in tutto il mondo “hanno riproposto in territorio canadese una struttura gerarchico-mafiosa stabilendo contatti diretti con i maggiori produttori di droga e diventando leader nel traffico internazionale di stupefacenti..” (rel. DIA, 2023). La mafia calabrese come organizzazione pienamente operante in Canada è stata peraltro confermata nel 2019 da una sentenza della Corte Suprema di Giustizia dell’Ontario nell’ambito dell’inchiesta “Project Ophnenix” condotta dalle forze di sicurezza di Toronto.

Il precario equilibrio di potere che si rileva ancora a distanza di anni dalla morte, nel 2013, del “capo dei capi” Vito Rizzuto, ha portato a diversi omicidi di broker della droga tra cui, alla fine del 2022, quello di Vincenzo Armeni (già condannato in Italia nel 2007 per aver importato 760kg di cocaina) e imparentato con Tonino Callocchia assassinato anche lui nel 2014.

Ancora straordinariamente alto il numero dei decessi causati da overdose, ben 5.360 nel 2022 (34.455 dal 2016 quando il Governo dichiarò l’emergenza per le morti da overdose).

Per cercare qualche soluzione al problema è stato disposto, nel triennio 2023/2025, nella British Columbia provincia maggiormente colpita, la depenalizzazione per il possesso di determinati stupefacenti per uso personale al fine di consentire l’accesso alle strutture sanitarie da parte degli assuntori.

L’impegno nel contrasto al narcotraffico è sicuramente molto arduo anche per la configurazione geografica del Canada con i suoi 8mila chilometri di frontiera con gli Usa e 66mila chilometri di costa atlantica e pacifica, senza contare i dieci milioni di spedizioni commerciali ogni anno che interessano porti, aeroporti e vie terrestri attraversate da milioni di veicoli in regime di Tir e le oltre mille piste di atterraggio, dalle più grandi a quelle appena localizzabili, esistenti in diversi punti del paese difficilmente raggiungibili a causa del clima.

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L’egemonia dei narcos colombiani sul mercato mondiale della cocaina

Criminalità mafiosa e società multietnica negli USA

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