Catania, cinque gennaio 2024
Anche quest’anno i cittadini onesti sfileranno al corteo, indetto dai Siciliani giovani e altre associazioni democratiche, per ricordare Giuseppe Fava e riaffermare la fedeltà alle sue idee.
Subito dopo si recheranno alla lapide eretta in sua memoria tanti anni fa, non da autorità più o meno ipocrite ma – con affettuose e sincere parole – dagli studenti di Catania.
Il giorno prima, all’Empire, dal pomeriggio del 4, si affolleranno i giovani, a far musica e teatro popolare a discutere il futuro di questo e altri beni un tempo dei boss ma in futuro dei cittadini; e degl’immensi capitali rapinati dalla mafia al popolo, che al popolo dovranno ritornare.
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Questa giornata, che si rinnova da quarant’anni e non sarà mai interrotta, non è una cerimonia o un rito, ma la testimonanza di un legame inscindibile fra l’anima forte e buona della Sicilia, la “meglio gioventù” che si rinnova, e il suo scrittore Giuseppe Fava. Egli ha scritto e lottato per tutti noi: non sarà mai dimenticato, né verranno sbiadite le sue parole, né le sue battaglie, né le sue idee.
Coloro che hanno contribuito a ucciderlo, o hanno convissuto coi mandanti, non saranno neanche loro dimenticati. La mafia che l’ha ucciso – il potere mafioso – esiste ancora: nella malapolitica, nell’intrallazzo, nel silenzio colpevole di troppi cittadini. Noi diciamo no!, e chiamiamo chi è civile e onesto a camminare con noi.
“A che serve essere vivi, se non c’è il coraggio di lottare?”
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