Letterina a Gesù bambino
Caro bambino Gesù mi hanno spiegato che quello di Natale non è il tuo compleanno e nemmeno il ricordo di quello che avvenne circa 2000 anni fa, ma che la tua nascita si rinnova di anno in anno.
Questo significa che tu nasci anche in questo crepuscolo del 2023. So che c’è la tradizione di chiedere regali. Qualcuno li chiede a Babbo Natale e qualcun altro a te.
Personalmente avverto soltanto il bisogno di chiederti scusa (o perdono?) per il mondo che ti abbiamo preparato come una culla. Non bastassero le guerre sanguinose e crudeli che si combattono in tante parti del mondo, ieri ne abbiamo sentita un’altra.
Mercantili, navi cargo e petroliere in transito nel Mar Rosso sono sottoposte alle minacce di pirati del mare che le assaltano e le depredano. Per questo una vasta coalizione di tante nazioni, compresa l’Italia, s’è prontamente mobilitata per inviare navi da guerra a protezione delle merci perché – come ha detto il segretario alla difesa USA – il fatto rappresenta una seria minaccia al commercio mondiale. Subito dopo ha rilasciato dichiarazioni di fuoco a difesa della libera circolazione delle merci.
La conclusione, caro bambino Gesù, la cogli meglio di me: le merci del nostro benessere sono più importanti delle persone.
Milioni di poveri che sfidano deserti e mari per mettersi in salvo da fame, guerre e persecuzioni il più delle volte vengono ostacolati in tutti i modi fino a morire, figurati se qualcuno pensa di scortarli con navi da guerra.
Caro Gesù bambino perdonaci.
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