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Il contrasto alle “baby gang”

Piero Innocenti il . Criminalità, Diritti, Forze dell'Ordine, Giovani, SIcurezza

La recente operazione condotta dalla Polizia di Stato in 14 province per contrastare la violenza delle cosiddette “baby gang” è un buon segnale dell’attenzione verso il fenomeno della criminalità minorile che si è andato diffondendo negli ultimi anni in modo davvero preoccupante, come confermato anche dal numero di minorenni arrestati nel corso di tale operazione: il 25% sul totale di 41 arrestati ed 1/3 sul totale dei 74 denunciati in stato di libertà con il sequestro di coltelli, tirapugni, pistole, mazze e centinaia di dosi di droga.

Una evoluzione della devianza giovanile che giusto poco più di due mesi fa era stata oggetto di uno studio da parte del Servizio Analisi Criminale (Dipartimento della Pubblica Sicurezza) dal titolo “Criminalità minorile in Italia 2010-2022” basato sui dati delle banche in uso alle forze di polizia in un arco temporale piuttosto ampio.

Nello studio sono stati presi in esame i delitti commessi con maggiore frequenza e cioè furto, ricettazione, rapina, estorsione, lesioni dolose, percosse minaccia, rissa, spaccio di droghe, danneggiamento, resistenza e violenza o minaccia a pubblico ufficiale, delitti informatici, omicidio volontario, consumato e tentato, violenza sessuale.

Nel dettaglio, le denunce all’autorità giudiziaria di minori hanno riguardato in media circa il 55% per i reati di furto, rapina, estorsione, lesioni dolose, minaccia percosse e rissa, l’11% per il danneggiamento, resistenza, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, il 9,7% le violazioni in tema di stupefacenti, ossia circa il 77% del totale dei delitti.

Va anche sottolineato come nel periodo in esame le denunce di minori della fascia di età 14-15 anni siano aumentate del 28% con il picco di 11.812 nel 2022 (di cui 5.456 stranieri, il numero più alto nei tredici anni in esame), mentre l’aumento è più contenuto, dell’8,9%, per le denunce dei minori nella fascia 16-17 anni (10.886 italiani e 9.824 stranieri).

Le denunce di minori stranieri mostrano un andamento crescente per tutti i reati esaminati ed in particolare sono raddoppiate nel 2022 rispetto al 2010 quelle per lesioni, percosse, minaccia e rissa (per quest’ultimo reato, in particolare, nel 2022 sono stati denunciati 553 minori stranieri contro i 404 italiani).

Meritevole di adeguata riflessione il punto delle considerazioni finali dello studio laddove si sottolinea che “i giovani che vivono in contesti di deprivazione socio economica o in ambienti familiari disfunzionali potrebbero apprendere comportamenti violenti come mezzo per risolvere i conflitti”.

Ma c’è di più con la dannosissima spettacolarizzazione della violenza dei media che “potrebbero ridurre la consapevolezza del disvalore sociale dei comportamenti violenti”.

Prima ancora della Polizia di Stato che già fa molto anche nel campo della prevenzione e della educazione alla legalità, dovrebbero essere le famiglie e la scuola a svolgere quella fondamentale educazione ai valori e al rispetto delle norme ma anche le comunità locali debbono poter coinvolgere i giovani in attività comunitarie e di volontariato per sviluppare quel senso di responsabilità civica di cui si avverte un gran bisogno.

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