Querele bavaglio, assemblea di Articolo 21 con il segretario del Sindacato europeo dei giornalisti
Costretti a perdere tempo, energia e denaro per difendersi da cause che risultano infondate in quasi il 90% dei casi, i giornalisti di Italia conoscono bene il fenomeno della SLAPP (querela strategica contro la partecipazione pubblica in sintesi “querele bavaglio” o temerarie.
Lunedì mattina la consueta assemblea online settimanale di Articolo 21 sarà proprio dedicata al contrasto ai i bavagli, vecchi e nuovi. Saranno presenti il segretario del Sindacato europeo dei giornalisti, Ricardo Gutierrez, il presidente della Federazione della stampa italiana Vittorio Di Trapani e tanti cronisti e croniste che hanno subito forme di intimidazioni. Introdurrà l’incontro online Beppe Giulietti, coordinatore nazionale di Articolo 21.
Emblematico il caso di Antonella Napoli, la cui “querela bavaglio” con l’ennesimo rinvio disposto dal Tribunale di Vallo della Lucania, a fine 2023 entrerà nel suo ventiseiesimo anno.
“Ho ricevuto varie querele ma la mia esperienza più complessa riguarda un procedimentonel penale per diffamazione iniziato nel ‘98 – racconta Antonella Napoli, direttore della rivista Focus on Africa e giornalista di inchiesta per testate nazionali, e proseguito in causa civile con conseguenze pagate a caro prezzo. Una vicenda lunga oltre 25 anni emblematica di come la lentezz del sistema giudiziario italiano porti a vere e proprie violazioni dei diritti di un cittadino. Una causa in Italia è sufficiente a rovinarti la vita. Vivi con la spada di Damocle sulla testa di una possibile condanna che potrebbe costringerti a vendere la casa per pagare le spese legali. Non è solo un’intimidazione psicologica, una querela temeraria sconvolge letteralmente la quotidianità di un giornalista. Se poi affronti questa incertezza per 25 lunghi anni come la sottoscritta il peso può essere insopportabile. Per questo una direttiva europea efficace era necessaria, per poter scongiurare che si verifichino altri casi come il mio, che dimostra i grotteschi livelli che possono raggiungere” conclude la giornalista e scrittrice.
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