L’inferno non prevarrà
Nella Sicilia nebroidea un allevatore scompare e, poco dopo, un funzionario comunale precipita dal quarto piano di un albergo diretto da una suora: madre Berenice, sorella del procuratore generale Ficarra, deceduto nel suo letto qualche giorno prima.
Dati e circostanze tutti apparentemente legati tra loro, dietro cui vagamente si intuisce un’unica macchinazione, che vanno a comporre un quadro resinoso dove convergono gli interessi della “mafia dei pascoli” e potenti personaggi: un magma ingannevole – la si definisce, erroneamente, “zona grigia” – di tono sempre più cupo, sempre più difficile da fotografare e bonificare.
Confrontandosi con questo nuovo caso – che al tempo stesso si ricollega al duplice omicidio di Alzapietra, rimasto irrisolto – il sostituto procuratore Salvatori ripropone quasi ossessivamente una domanda, un ricorrente e altalenante stato d’animo: ci si deve arrendere all’evidenza dei fatti, che sono e come tali si impongono (e quindi anche allo strapotere dell’inafferrabile borghesia mafiosa), o si può cambiare il corso delle cose?
Andrea Apollonio
L’inferno non prevarrà
Rubbettino, Velvet 2023
Pagg. 194/€ 16,00
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