Le riunioni dei magistrati: i promossi ed i bocciati
Sono giorni che esponenti della attuale maggioranza parlamentare insinuano di trame politiche e riunioni clandestine organizzate da non meglio precisate parti della magistratura.
Siamo abituati a parlare di fatti e non di fake news.
Stiamo ai fatti.
C’è stata una riunione, pochi anni fa, fra politici e magistrati, di tarda sera, in un hotel dal nome effervescente.
Si discuteva di nomine in importanti uffici giudiziari, protagonisti di inchieste giudiziarie con indagati eccellenti.
La notizia della riunione ha per mesi scandalizzato l’opinione pubblica italiana, ha terremotato un organo di rilievo costituzionale, ha sollevato lo sdegno dei magistrati che in coro hanno detto mai più.
Ed invece il protagonista di quella vicenda, radiato dalla magistratura, è diventato il fustigatore della magistratura italiana in trasmissioni televisive e giornali, editi da ambienti vicini alla attuale maggioranza parlamentare.
Un altro dei protagonisti, da sempre a metà del guado fra magistratura e politica, è stato chiamato fuori ruolo dal ministro della giustizia espressione dell’attuale maggioranza parlamentare.
Un altro che era informato ed interessato agli sviluppi della vicenda e’ stato proposto per un ufficio direttivo con il voto dei componenti laici eletti in quota alla attuale maggioranza parlamentare.
È tempo di pagella per i magistrati.
Ci faccia capire la politica!
Sono da bocciare i magistrati che in riunioni pubbliche discutono di diritti e garanzie, mentre si devono promuovere solo quelli che, in luoghi riservati, si riuniscono per pilotare le nomine dei dirigenti dei più importanti uffici giudiziari?
Il Coordinamento nazionale di Area Democratica per la Giustizia, 30/11/2023
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