Appello del Comitato anticamorra per la legalità ai Parlamentari in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Si tuteli il diritto supremo del minore.
Si rispetti la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza firmata da 196 Paesi tra cui l’Italia.
Si rispetti la nostra Carta costituzionale che, all’articolo 31, protegge la maternità e l’infanzia.
Senza voler far sconti di pena a nessuno si eviti di mandare in carcere donne in gravidanza o con figli piccoli.
Senza voler lasciare impunite donne che delinquono, e sarà un giudice a decidere la pena, lo Stato ha il dovere di tutelare i diritti dell’infanzia.
I minori vanno tutelati e nel bilanciamento degli interessi dev’essere ritenuto primario quello del minore.
Nei primi mille giorni di vita l’ambiente in cui il bambino vive svolge un ruolo decisivo per lo sviluppo del suo cervello. E non può di certo essere un carcere che, benché, attenuato resta pur sempre un carcere, il luogo migliore per la sua crescita.
Chiediamo a tutti i Parlamentari di modificare il decreto del governo e rispettare i diritti dei minori. Chiediamo che vengano istituite un numero sufficiente di case famiglia protette per le detenute madri, già previste nella legge 62 del 2011, ma realizzate solo a Milano e a Lauro in provincia di Avellino.
Nelle case famiglie protette grazie alle moderne tecnologie le donne possono restare sotto stretta sorveglianza permettendo comunque ai bambini di vivere in un ambiente più salubre.
Nella finanziaria 2020 sono stati stanziati 1,5 milioni per 3 anni per realizzare case famiglia protette, mai utilizzati.
Il paradosso è che, mentre si cerca di rieducare una donna, perché il carcere ha lo scopo primario della rieducazione, si rinchiude un bambino innocente in un carcere con tutte le conseguenze che questo comporta per la sua crescita psicofisica.
Mai più bambini in carcere!
Paolo Siani, Sandro Ruotolo, Maurizio De Giovanni, Roberto Fico, Carmela Manco, Gennaro Pagano, Isaia Sales e Antonio Iazzetta
Per sottoscrivere l’appello inviare una mail a comitatoanticamorra@gmail.com o un messaggio alla pagina facebook del Comitato
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