Don Ciotti: «La nostra Costituzione è stata tradita»
Roma, 7 ottobre manifestazione nazionale “La Via Maestra, insieme per la Costituzione”. L’intervento dal palco di Piazza San Giovanni del Presidente di Libera e Gruppo Abele.
“I principi della Costituzione sono stati traditi. C’è stata una vera e propria prostituzione morale sul corpo sacro della nostra Costituzione e anche la Resistenza è stata, negli anni, svuotata di contenuto fino a diventare adattamento, non cambiamento. E allora io dico: ci sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un dovere morale, una responsabilità, un imperativo etico. Non possiamo tacere!”.
Sono le parole iniziali dell’intervento di don Luigi Ciotti, dal palco di piazza San Giovanni alla manifestazione “La Via Maestra, insieme per la Costituzione” promossa dalla Cgil e che ha visto Libera e la Rete dei Numeri Pari tra i promotori, insieme ad oltre 100 associazioni.
Tradita la Costituzione
“La Costituzione è stata scritta per dire mai più povertà, discriminazioni, diseguaglianze – ha detto ancora Luigi Ciotti – per dire mai più guerre, per affermare il diritto al lavoro vero e non al lavoro precario, in nero, al lavoro schiavo. Per affermare i diritti alla cultura, scuola, alla salute, ma noi abbiamo tradito la nostra Costituzione. E questa responsabilità non è solo di oggi, ma viene da lontano. Ci sono state altre responsabilità: dov’erano le forze Politiche nell’arco degli ultimi anni? Io sono di parte, è vero ma sto da una parte sola, dalla parte dei diritti, della libertà, della vita e della dignità delle persone. Siamo tutti da quella parte”.
“Siamo disposti a collaborare per le scelte politiche democratiche, quelle giuste – ha detto ancora don Ciotti – diversamente, vogliamo e dobbiamo essere una spina propositiva al fianco di chi non fa quello che è giusto, senza sconti per nessuno. Non possiamo permettercelo sulla pelle della gente. La Costituzione è un grimaldello delle coscienze, è un dito nella piaga delle omissioni, è uno specchio che riflette davvero quello che siamo”.
“La Costituzione ci riconosce come popolo sovrano, il che significa ‘responsabile’ – ha spiegato il fondatore di ‘Libera’ – no alla rassegnazione, no alla neutralità, no alla malattia dell’indifferenza, no alla delega, no alla retorica della commozione dopo le tragedie perché quelle lacrime sono false se non vengono poi tradotte in responsabilità e impegno.”
Primo testo Antimafia
“La nostra Costituzione è il primo vero testo antimafia. La mafia non solo è quella delle armi, delle bombe, degli omicidi, ma anche quella dei privilegi, degli abusi, della corruzione. È la mafia dei poteri, la mafia di quella finanza sporca, spesso insanguinata”.
Dal palco proseguendo il suo intervento don Luigi Ciotti , ricorda come nella Carta costituzionale siano contenuti i valori veri, quelli che servono per contrastare la mafia.
“Siamo consapevoli che quando il valore del denaro è superiore al valore della vita, si è già in conflitto – prosegue il presidente di Libera – e la nostra Costituzione rischia di essere l’ultima spiaggia per tante persone fragili e disperate. Allora tutti insieme dobbiamo opporci a questo furto di speranza. Certamente la nostra Costituzione va migliorata in alcune parti, ma i suoi principi e il suo impianto sono vivi e sono il nostro futuro. Uniamo tutte le nostre forze per diventare una sola forza e diciamo no, tutti insieme, a questo accanimento, a queste scelte, a questi provvedimenti sui poveri, sulle vittime, sui migranti. L’Italia è culla della civiltà ma oggi alcune scelte che sono state fatte sono scelte incivili. condizioni delle carceri, dell’abitare, come lo sono le periferie – e non c’è solo Caivano, ci sono tante altre periferie – che hanno bisogno degli interventi veri, giusti, concreti”.
“Uniamo le nostre forze – ha concluso don Ciotti – per diventare una forza etica sociale culturale politica come servizio per il bene comune”.
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