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Gioco d’azzardo in Piemonte: abbiamo perso. Ma non ci arrendiamo

Libera Novara/Libera Piemonte il . Brevi, Criminalità, Cultura, Diritti, Istituzioni, Piemonte, Politica, Salute, SIcurezza

Nella seduta del Consiglio regionale del Piemonte tenutasi lo scorso 26 settembre la maggioranza di centrodestra ha liquidato in pochi minuti la proposta di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo patologico promossa da Libera e da altre 40 realtà piemontesi, supportata da oltre 12 mila cittadini e replicata da 21 consigli comunali.

Dopo un anno di attesa per la discussione in aula la proposta è stata affossata senza la dignità di alcuna motivazione.

Il Consigliere Leone, relatore di maggioranza, si è limitato a chiedere il voto contrario dell’assemblea, mentre i colleghi Preioni e Cane hanno rivendicato il sostegno al settore economico del gioco legale, a detta del primo dipinto ingiustamente come popolato da delinquenti e riciclatori al servizio della criminalità, e l’attività di prevenzione condotta dalla Regione: generalizzazioni e alibi che sicuramente non rispondono alle puntuali argomentazioni della campagna pubblica, fondata sui dati e sull’esperienza degli operatori sociosanitari.

In particolare, l’accusa mossa dal consigliere Preioni ci sembra falsa e intellettualmente disonesta: dice che i sostenitori della legge vedono le società e i lavoratori del gioco legale come una manica di criminali – cosa ovviamente non vera – e ripete per l’ennesima volta il falso mito della difesa di 5.000 lavoratori, ignorando i dati dell’Osservatorio sul mercato del lavoro della stessa Regione Piemonte.

Vedere per credere: i tre interventi, così come quelli della minoranza, sono a disposizione in streaming sul sito della Regione (seduta del 26 settembre, da 7:02:30). Non lo sono quelli della Giunta regionale, dal momento che i suoi membri non hanno speso una singola parola.

Quanto avvenuto in Consiglio regionale non è solo un brutto schiaffo alla democrazia, ma è la dimostrazione di quanta considerazione ci sia per i soggetti più fragili, quelli che rischiano di più di cadere nella ludopatia: sono trattati, anche nelle parole di chi è intervenuto in aula contro la nostra proposta, come colpevoli effetti collaterali di un sistema economico sano.
E questo non vale solo per la discussione in Regione: ricordiamo che qui a Novara è stata addirittura autorizzata l’apertura di una sala scommesse a pochi passi dal Serd, uno schiaffo al principio della distanza dai luoghi sensibili dell’offerta di gioco d’azzardo.

Insomma, contro la democrazia, contro i più fragili e contro le evidenze dei dati. A vincere è solo ed esclusivamente il banco.

“9 minuti per…”, la nostra risposta alla Regione

In 9 minuti si possono fare tante cose. Anche bocciare una proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta da 40 realtà e firmata da 12.000 elettori piemontesi

Abbiamo pensato a questo video per raccontare quali azioni si possono compiere in 540 secondi.

Vuoi aiutarci? Scrivi al Consiglio Regionale del Piemonte che cosa fai tu in 9 minuti:  presidenza@cr.piemonte.it

I prossimi passi

Noi non ci arrendiamo. La nostra è una battaglia per il diritto alla salute e per un tessuto sociale ed economico più resistente al potere della criminalità organizzata. Torneremo a condurla su base comunale, chiedendo ai sindaci di emettere ordinanze limitative degli orari di accensione delle macchinette per la tutela della salute pubblica, una possibilità ribadita dal TAR del Piemonte nella sentenza 169 del 2023.

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