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Caso Regeni: la Corte Costituzionale sblocca il processo agli 007 egiziani

Redazione il . Costituzione, Criminalità, Diritti, Giustizia, Informazione, Istituzioni

Illegittima la norma che impediva il giudizio agli 007 egiziani.

Finisce lo stallo per il processo sull’omicidio di Giulio Regeni.

È l’effetto della decisione della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’articolo 402 bis comma 3, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice procede in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di appartenenza dell’imputato, è impossibile avere la prova che quest’ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo a conoscenza della pendenza del processo.

Fonte: Ansa


Regeni: la Consulta sblocca il processo. Via libera al giudizio per gli 007 egiziani

La Corte costituzionale, riunita in camera di consiglio, ha esaminato la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma in relazione alla celebrazione del processo

Finisce lo stallo per il processo sull’omicidio di Giulio Regeni.

La Corte costituzionale, riunita in camera di consiglio, ha esaminato la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma in relazione alla celebrazione del processo per il sequestro e l’omicidio del ricercatore rapito e ritrovato senza vita a Il Cairo il 3 febbraio 2016.

La Corte ha dichiarato illegittimo l’art.420-bis, comma 3, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice procede in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di appartenenza dell’imputato, è impossibile avere la prova che quest’ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo a conoscenza della pendenza del processo.

La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.

Fonte: Rainews


La Consulta sblocca il processo Regeni

La Corte ha esaminato la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta del procuratore capo Francesco Lo Voi e dell’aggiunto Sergio Colaiocco e dichiarato illegittima la norma che impediva il giudizio agli 007 egiziani.

Finisce lo stallo per il processo sull’omicidio di Giulio Regeni. È l’effetto della decisione della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’art. 420-bis, comma 3, del codice di procedura penale nella parte in cui non prevede che il giudice proceda in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di appartenenza dell’imputato, è impossibile avere la prova che quest’ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo a conoscenza della pendenza del processo.

La Corte costituzionale ha esaminato la questione di legittimità costituzionale, sollevata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma in relazione alla celebrazione del processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni, riunita in camera di consiglio mercoledì 20 settembre 2023. La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.

Lo scorso maggio, nell’ambito del processo per l’omicidio del ricercatore italiano, sequestrato, torturato e ucciso in Egitto nel 2016, il giudice per l’udienza preliminare di Roma, accogliendo la richiesta del procuratore capo Francesco Lo Voi e dell’aggiunto Sergio Colaiocco finalizzata a sbloccare lo stallo in cui si trova il procedimento, ha inviato gli atti alla Consulta.

Imputati sono quattro 007 egiziani: il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi e Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, accusati a vario titolo di sequestro di persona pluriaggravato, lesioni aggravate e concorso in omicidio aggravato. La procura di Roma aveva sollevato la questione di costituzionalità dell’articolo 420 bis nella parte in cui non prevede che l’assenza di conoscenza del processo da parte dell’imputato derivi dalla mancata attivazione della cooperazione dello Stato estero.

@fnsisocial

Fonte: Federazione Nazionale Stampa Italiana


Processo Regeni: la Corte accoglie la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Gip del Tribunale di Roma

La Corte costituzionale, riunita in camera di consiglio, ha esaminato la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma in relazione alla celebrazione del processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni.

In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 420-bis, comma 3, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice procede in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura definiti dall’art. 1, comma 1, della Convenzione di New York contro la tortura, quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di appartenenza dell’imputato, è impossibile avere la prova che quest’ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo a conoscenza della pendenza del processo, fatto salvo il diritto dell’imputato stesso a un nuovo processo in presenza per il riesame del merito della causa.

La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.

Roma, 27 settembre 2023

Fonte: Corte Costituzionale


Il comunicato della Famiglia Regeni

Avevamo ragione noi: ripugnava al senso comune di giustizia che il processo per il sequestro le torture e l’uccisione di Giulio non potesse essere celebrato a causa dell’ostruzionismo della dittatura di al-Sisi per conto della quale i quattro imputati hanno commesso questi terribili delitti.

In effetti come ha scritto il Gup Ranazzi nella sua ordinanza “non esiste processo più ingiusto di quello che non si può instaurare per volontà di un’autorità di governo”.

Abbiamo dovuto resistere contro questa volontà dittatoriale per sette anni e mezzo confidando comunque sempre nei principi costituzionali della nostra democrazia. Ringraziamo tutte le persone che hanno sostenuto e sosterranno il nostro percorso verso verità e giustizia: la procura di Roma ed in particolare il dottor Colaiocco, la scorta mediatica, e tutto il popolo giallo.

Famiglia Regeni e Avv. Alessandra Ballerini



Non erano “affari di famiglia”

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Caso Regeni: il Gup di Roma chiede alla Consulta di pronunciarsi sull’assenza degli imputati

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