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Confiscati beni e società per un milione di euro ad un noto imprenditore marchigiano

Redazione il . Brevi, Criminalità, Economia, Forze dell'Ordine, Istituzioni, Marche

Il Tribunale di Ancona, Sezione penale –  Ufficio misure di prevenzione – in composizione collegiale, nel mese in corso ha deliberato la confisca definitiva dei beni oggetto di un sequestro effettuato congiuntamente dalla Procura della Repubblica di Ancona e dalla Direzione Investigativa Antimafia nel dicembre dello scorso anno emesso nei confronti di un soggetto residente nel territorio delle Marche.

Ieri, personale della Direzione Investigativa Antimafia, in esecuzione della delega conferita dall’Autorità Giudiziaria di Ancona ha proceduto alla registrazione presso le conservatorie immobiliari del provvedimento di confisca dei beni acquisiti illecitamente dal soggetto preposto.

Come a suo tempo documentato, l’attività di prevenzione scaturì da complessi accertamenti del Centro Operativo di Roma che consentirono di far emergere oltre alla specifica “pericolosità sociale” del proposto e l’esistenza di una evidente “sproporzione” tra i redditi dichiarati  (in quanto sostanzialmente trattasi di un soggetto sconosciuto al fisco) anche un elevato tenore di vita sostenuto in relazione al valore dei beni nella sua disponibilità, evidentemente frutto degli ingenti profitti illeciti.

L’attività del personale della D.I.A., consistita nella presentazione all’A.G. di Ancona di una richiesta di misura di prevenzione patrimoniale ex artt. 1 e 4 del D.lgs. 159/2011, fu attuata attraverso la verifica delle movimentazioni bancarie delle società dell’imprenditore, seguendo il noto principio del “follow the money”, poiché lo stesso era destinatario di sentenze definitive di condanna per rapina, furto, lesioni personali, omicidio preterintenzionale e stupefacenti. La carriera delittuosa del proposto ha avuto il suo epilogo, da ultimo nel 2022, perché condannato della Corte di Appello di Perugia, con sentenza passata in giudicato, a 8 anni di reclusione per rapina aggravata e stupefacenti.

L’attività di prevenzione eseguita, frutto della proficua collaborazione tra Procura della Repubblica di Ancona e la Direzione Investigativa Antimafia, ha interessato beni mobili e immobili e l’esistenza di rapporti finanziari con una società estera, individuati anche grazie allo sviluppo di segnalazioni per operazioni sospette. Con riferimento a quest’ultima società si segnala che fu attivata la procedura del congelamento beni ex art. 14 del regolamento UE 2018/1805 del 14 novembre 2018 per il sequestro delle quote. Complessivamente sono divenuti oggetto della confisca definitiva e quindi assorbiti al patrimonio dell’Erario tre unità immobiliari di tipo residenziale e un’autovettura fuoristrada.

L’attività di prevenzione in argomento, in un territorio quale quello marchigiano non connotato da fenomeni radicati di criminalità organizzata, rientra nel più ampio quadro dei compiti demandati alla Direzione Investigativa Antimafia per contrastare anche i fenomeni di reimpiego di proventi illeciti da parte di soggetti che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto come ad esempio il tenore di vita, abitualmente dediti a traffici delittuosi.

Fonte: Direzione Investigativa Antimafia

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