Cina: la criminalità del narcotraffico e il riciclaggio per conto della ‘ndrangheta
La Cina è stata la maggiore economia del mondo per buona parte della storia scritta, con il più alto reddito pro-capite fino al XVI secolo e cioè fino a quando non fu scoperta l’America.
Ed è stata la più sviluppata economia del mondo fino al 1850, ossia fino ad alcuni anni dopo la guerra dell’oppio, quando fu superata dall’Inghilterra. La crescita economica cinese degli ultimi anni può essere vista, allora, non come fatto eccezionale, ma come il ripristino di un equilibrio millenario delle forze produttive.
La Cina ha ormai assunto un ruolo geopolitico rilevantissimo nella piena consapevolezza di come lo sviluppo economico sia lo strumento per ridare al Paese il ruolo che gli compete nel mondo e che, per millenni, ha avuto. In questo scenario diventerà ancor più agguerrita la criminalità organizzata che ha nelle Triadi sparse per il mondo la massima espressione.
C’è, quindi, il serio pericolo che il rientro in Cina di capitali sporchi vada ad inquinare l’economia sana determinando, dopo l’accresciuto benessere, costi sociali enormi in termini di sviluppo e di sicurezza.
Non è certamente un buon segnale quello emerso nella recente operazione della Guardia di Finanza di Bologna che ha evidenziato una stretta collaborazione di alcuni uomini della comunità cinese, esperti nel trasferimento di denaro per riciclaggio (pagati per il servizio reso con il 3% dei ricavi riciclati), con esponenti della ‘ndrangheta e narcos sudamericani, e che ha portato all’arresto di 44 persone e al sequestro di circa 50milioni di euro tra contanti e conti correnti (e non mi stupirei se in Cina già si siano insediati esponenti della mafia calabrese).
La Cina si conferma importante Paese di transito e di destinazione di oppiacei (compreso il fentanyl, un pericolosissimo oppioide sintetico) e, con le oltre 5mila imprese che compongono l’industria farmaceutica, è il più grande esportatore al mondo di ingredienti chimici di base e precursori per la produzione di metamfetamina e ketamina che arrivano nei Paesi produttori di droghe illecite nel sud est asiatico, destinate all’Australia, Nuova Zelanda, Messico, Europa (in particolare in Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Olanda).
Significativi i sequestri (riferiti al 2021, ultimo dato disponibile, di eroina – 1,8ton- e di metamfetamina – 15ton) provenienti in massima parte dal Triangolo d’Oro ed in particolare dal Myanmar, paese nel quale, dopo il colpo di stato del 2021, la produzione di metamfetamina è ulteriormente aumentata, raggiungendo produzioni record.
L’esperto italiano per la sicurezza, distaccato a Pechino, annota come l’approvvigionamento interno alla Cina delle droghe sintetiche sia “vivace e gestito da organizzazioni criminali autoctone”, ma è stata rilevata anche “ la presenza di organizzazioni criminali internazionali provenienti dal Messico e dal sud-est asiatico”.
Modesta la quantità di cocaina intercettata (690kg) un più 18% rispetto al 2020, un aumento che ha fatto lievitare il prezzo della droga al dettaglio dai 140 dollari/grammo nel 2020 ai 200 nel 2021, mentre i 390kg di sequestri di cannabis sono stati trovati principalmente in piccoli pacchi provenienti dal Nord America.
In calo da cinque anni (dato desunto dall’analisi delle acque reflue in diverse città) la popolazione dei tossicodipendenti che si è attestata, alla fine del 2021, a poco meno di 1,5milioni di persone con una prevalenza di assuntori di metamfetamina (793.000), di eroina (556.000) e di ketamina (37.000).
L’aumento del costo della droga e la bassa purezza riscontrata hanno spinto i consumatori alla ricerca di stupefacenti alternativi (liquidi elettronici contenenti etomidato (ipnotico utilizzato in anestesia) e metomidato, foglie di kratom, contenenti oppioidi naturali), all’utilizzo di psicofarmaci con effetti sedativi.
Tra Italia e Cina non c’è un accordo bilaterale specifico in materia di contrasto al narcotraffico, ma ne esiste uno, dal 2001, in tema di lotta alla criminalità, che prevede anche la cooperazione nel settore del traffico di stupefacenti e di precursori.
Se dovesse andare in porto la Nuova Via della seta – l’iniziativa strategica della Cina per migliorare i collegamenti commerciali con i paesi dell’Eurasia – temo che possa essere agevolato anche il traffico illecito delle droghe sintetiche, con la possibilità di “saldature” operative tra la criminalità organizzata cinese e quella italiana, in particolare la ‘ndrangheta ormai presente in molti continenti.
Trackback dal tuo sito.