Caso Saviano – Rai, Efj e Ifj: «L’azienda ci ripensi»
Federazione europea e Federazione internazionale dei giornalisti intervengono dopo la decisione di non mandare in onda il programma dello scrittore previsto per l’autunno: «In nome della libertà di espressione e in difesa dell’interesse pubblico la Rai revochi la decisione».
Federazione internazionale e Federazione europea dei giornalisti intervengono sul caso della mancata messa in onda del programma che Roberto Saviano avrebbe dovuto presentare in autunno sulla televisione pubblica.
«Saviano non è in palinsesto», aveva affermato il 26 luglio 2023 in un’intervista al Messaggero l’ad della Rai Roberto Sergio, rivendicando una «scelta è aziendale, non politica» all’indomani delle polemiche sollevate da esponenti del centrodestra per le dichiarazioni dello scrittore sul ministro Matteo Salvini.
«In nome della libertà di espressione e in difesa dell’interesse pubblico, la Efj e la Ifj chiedono alla Rai di revocare la propria decisione», la posizione dei sindacati europeo e internazionale.
«Quattro puntate del programma di Saviano – spiegano – erano già state registrate e sarebbero state trasmesse a novembre dalla Rai. Tuttavia, il nuovo amministratore delegato dell’emittente nominato dal governo, Roberto Sergio, ha annunciato che il programma è stato cancellato. La decisione di tagliare lo show è arrivata cinque giorni dopo che Saviano ha pubblicamente descritto Salvini come “il ministro della malavita”, in un tweet. Dopo quelle osservazioni, uno dei partiti della coalizione, Forza Italia, ha presentato istanza alla commissione di Vigilanza Rai chiedendo la cancellazione del programma. Era sostenuto da altri due partiti: Fratelli d’Italia e Lega».
Per il giornalista, che vive sotto scorta dal 2006, la decisione della Rai è un segno dell’erosione della libertà di parola in Italia. «La libertà di espressione è profondamente compromessa in Italia. Se una persona critica un ministro – il commento affidato da Saviano al Guardian – un programma televisivo viene cancellato, anche se è un programma televisivo antimafia. (…) L’Europa deve temere ciò che sta accadendo in Italia, perché ciò che sta accadendo in Italia potrebbe presto accadere anche nel resto d’Europa».
La Efj e la Ifj «denunciano la natura totalmente sproporzionata e ingiustificata della censura da parte del management Rai» e «in nome dell’interesse pubblico, chiedono all’azienda di revocare la sua decisione». Chiedono inoltre all’Unione europea di radiodiffusione (Ebu) «di intervenire presso la Rai affinché rispetti gli standard di indipendenza delle emittenti pubbliche nei confronti del governo».
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