Intitolare a Purgatori il parco di fronte al Museo di Ustica sarebbe l’ideale
Daria Bonfietti dell’Associazione parenti delle vittime della Strage di Ustica, ha proposto al sindaco Matteo Lepore di dedicare uno “spazio” al ricordo di Andrea Purgatori presso il Museo per la Memoria di Ustica di Bologna.
“C’è un legame profondo”, scrive Bonfietti, “tra esperienza umana e giornalistica di Purgatori e la Strage di Ustica che impone di ricordarlo proprio vicino a quel relitto del DC9 che in tanti anni ha descritto chiedendo verità e giustizia”.
Il parco di fronte al Museo sarebbe l’ideale. Articolo 21 Emilia-Romagna, il presidio di Pianaccio intitolato a Bice Biagi, oltre all’Associazione nazionale, come ha scritto Beppe Giulietti, sono al fianco di Daria e dell’Associazione che presiede nel chiedere al sindaco che la proposta abbia una corsia preferenziale, perché ciò accada il prima possibile.
Si deve alle inchieste investigative di Andrea Purgatori che per primo anticipò ciò che era accaduto nel cielo sopra il Mar Tirreno che bagna la Sicilia. A lui e alla sua perseveranza, va buona parte del merito se oggi si conosce una grande fetta di verità su quella tragica notte del 27 giugno 1980 quando il DC9 Itavia, con 81 persone a bordo, tutte decedute, fu coinvolto in una guerra aerea e un missile aria aria, che probabilmente era destinato a colpire un velivolo libico che avrebbe dovuto trasportare il dittatore Mu’ammar Gheddafi, lo abbatté.
La Strage di Ustica, da quel giorno, diventa un vero e proprio giallo fatto di silenzi, omertà, omissioni, sparizioni di documenti, inquinamenti, depistaggi, morti spacciate per suicidi. Le inchieste di Purgatori affiancano il lavoro della magistratura, in particolare del giudice Rosario Priore, ed è il giornalista del Corriere della sera che nel 1989, dopo quasi nove anni d’indagini racconta i risultati della perizia sui resti dell’aereo a Linea Diretta di Enzo Biagi dove sta scritto che non si trattava di un’esplosione a bordo ma di un missile esterno al DC9. “Una bomba all’interno poteva averla messa chiunque un missile aria aria che esplode all’esterno poteva essere solo militare”.
Il giornalista scrive sulle pagine del Corriere che gli Stati Maggiori della Difesa italiana sin dall’inizio erano in condizioni di sapere e di raccontare ciò che era accaduto e di disegnare lo scenario di guerra presente nel cielo siciliano, così come n’erano a conoscenza tutti i responsabili militari dei paesi della Nato.
Durante Linea Diretta Biagi chiede a Purgatori chi ha lanciato il missile: “Io non credo all’idea di una esercitazione, credo che si sia trattato di uno scenario complesso, nel quale c’entra più di un paese, questo ha innescato un meccanismo di silenzi e ricatti incrociati che hanno contribuito e continuano a contribuire e ad allontanare il momento della verità”.
Dalla trasmissione Rai sono trascorsi trentaquattro anni e dalla Strage di Ustica ben quarantatré ma dalla Francia ancora solo silenzio.
Fonte: Articolo 21
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