Iran: prigione per le donne senza velo, impiccagione per i narcotrafficanti e i blasfemi
In Iran, dopo un breve periodo di attenuata tolleranza ( per le rivolte del settembre 2022 collegate all’arresto e alla uccisione di una giovane “colpevole” di aver lasciato scoperti una parte dei capelli sotto l’hijab), è scesa nuovamente in campo la cosiddetta “polizia morale” per “dissuadere” e sanzionare le donne che non indossano il velo come prescrive la legge mentre proseguono, senza sosta, le impiccagioni di trafficanti di stupefacenti e di persone accusate di blasfemia (per aver insultato il profeta Maometto ).
Nel 2022 sono state oltre 500 le sentenze a morte eseguite di trafficanti e spacciatori (furono 330 nel 2021) e quest’anno, nei primi sei mesi, se ne contano già più di 250 (l’ONU parla di almeno dieci esecuzioni a settimana).
Nonostante una legislazione così severa (è prevista la pena capitale per la detenzione di oltre 30grammi di eroina e di mezzo chilogrammo di oppio), i gruppi criminali dediti al traffico di droga sono sempre numerosi come testimoniato dalle operazioni condotte dalla Polizia Antidroga iraniana che nel 2022, ha “disarticolato” ben 1.657 sodalizi di trafficanti sequestrando più di 700 ton. di stupefacenti (oltre 536 ton. di oppio, 17ton. di eroina, 18,5ton. di morfina, 30,3ton. di metamfetamine e 76,6ton. di hashish).
L’Iran è soprattutto paese di transito degli stupefacenti, in particolare di oppio, derivati e metamfetamine, provenienti dall’Afghanistan dove, nel 2022, secondo il rapporto dell’UNODC (agenzia antidroga delle Nazioni Unite), ci sarebbe stato un incremento del 32% delle coltivazioni di papavero da oppio (i talebani avevano annunciato il divieto di coltivazione dell’oppio sin dall’aprile 2022), con una produzione stimata annua di eroina pura di 240-290ton.
Le informazioni raccolte dall’esperto italiano per la sicurezza distaccato a Teheran (cfr. relazione annuale della DCSA, 2023) segnalano un grave fenomeno di dipendenza dagli stupefacenti (in prevalenza dell’oppio e derivati) di circa 2,8 milioni di cittadini tra i 15 e i 64 anni ritenuto causa di circa il 70% dei furti e delle rapine nel Paese.
La crescita dei sequestri di metamfetamine, prodotte in Afghanistan, viene collegata al maggiore sfruttamento dell’efedra (una pianta selvatica ch cresce spontaneamente in vaste zone dell’Iran), dalla quale si estrae l’efedrina che è il precursore chimico necessario per ottenere la droga.
Nella zona di confine (921km) che separa l’Iran dall’Afghanistan sono avvenuti i sequestri più rilevanti di oppio ed eroina ed è l’area in cui si sono verificati diversi conflitti a fuoco tra le forze di polizia e i trafficanti mentre il canale per la storica “rotta balcanica” della droga è rappresentato dall’area di confine con l’Armenia, la Turchia e l’Azerbaijan. E proprio in quest’ultimo Paese, nel corso del 2022, sono avvenuti sequestri rilevanti, in uscita dal‘Iran, di grossi quantitativi di eroina; 106kg occultata in tubi di plastica in un autocarro diretto in Polonia e 227 kg rinvenuti su due Tir della stessa compagnia diretti nei Paesi Bassi.
Di provenienza afghana e transitata in Iran anche il maggior quantitativo dei 548kg sequestrati in Italia nel 2022 e gli oltre 130kg intercettati nei primi sei mesi del 2023. La disponibilità di eroina è sempre piuttosto elevata come testimoniato anche dalla quantità di tale droga sequestrata dagli Stati membri dell’UE nel 2021 (9,5ton, ultimo dato disponibile), con la Turchia che ne ha sequestrata addirittura oltre 22 ton. e tutte provenienti dall’Iran.
Narcotraffico, dunque, sempre intenso in Iran nonostante la pena capitale per trafficanti e spacciatori.
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