Mobilitazione europea anti-SLAPP, lettera delle associazioni al Ministro della Giustizia italiano
All’Onorevole Ministro Carlo Nordio
Il Gruppo anti-SLAPP Italia, parte della Coalition Against SLAPPs in Europe – CASE, le scrive per condividere la sua delusione per l’approccio generale adottato dal Consiglio dell’Unione europea, venerdì 9 giugno 2023, circa la proposta di direttiva della Commissione europea “sulla protezione delle persone attive nella partecipazione pubblica da procedimenti giudiziari manifestamente infondati o abusivi (SLAPPs – Strategic Lawsuits Against Public Participation)”.
Con la posizione presa, il Consiglio fa un passo indietro nella lotta contro il crescente ricorso a procedimenti giudiziari manifestamente infondati e vessatori, annacquando in modo significativo le disposizioni chiave del testo originale della normativa proposta.
In particolare, i seguenti sono i principali punti deboli che non consentono di creare un quadro efficace e adeguato per i giornalisti e i media:
(1) L’eliminazione della definizione di “transfrontaliero” data dalla Commissione europea esclude la maggior parte delle azioni vessatorie dal campo di applicazione della direttiva. Le ricerche dimostrano infatti che circa il 90% dei casi di SLAPP in Europa sono intentati nella stessa giurisdizione in cui è domiciliato il bersaglio SLAPP.
(2) La definizione molto restrittiva di “casi manifestamente infondati” indebolisce notevolmente il testo nel suo complesso e in particolare il meccanismo chiave di dichiarazione di inamissibilita’, riducendo la protezione disponibile per il destinatario di SLAPP. Inoltre, la posizione del Consiglio non fornisce a quest’ultimo la garanzia di una procedura di dichiarazione di inammissibilità dei procedimenti giudiziari manifestamente infondati.
(3) L’eliminazione della disposizione che prevede il risarcimento dei danni subiti è un altro tentativo di indebolire la protezione disponibile per chi viene colpito da SLAPP.
Queste disposizioni sono ben lontane dall’obiettivo originario della legge, che è quello di proteggere i giornalisti, i difensori dei diritti umani e, in ultima analisi, il diritto all’informazione nell’Unione europea. Infatti si rischierebbe l’esclusione di molti casi dall’ambito di applicazione della legislazione.
I giornalisti e i media in Europa sono sottoposti a molte pressioni e le persecuzioni legali sono una delle minacce più gravi che devono affrontare poiché li privano del loro tempo e del loro denaro, minando il loro lavoro e violando il diritto del pubblico ad essere informati.
Le chiediamo quindi di convertire gli impegni pubblici in azioni concrete durante i negoziati del dialogo trilaterale e di assicurare che la futura legislazione garantisca una cornice significativa per l’esercizio del giornalismo. Solo un testo più ambizioso, che segua le raccomandazioni di eminenti giuristi europei, potrà fare la differenza; altrimenti sarà un’occasione persa.
Invitiamo il suo Ministero a lavorare per una legislazione che protegga efficacemente dalle SLAPP i giornalisti, i difensori dei diritti umani e altri soggetti pubblici.
Cordiali saluti,
Gruppo anti-SLAPP Italia:
Amnesty International Italia
Articolo 21
OBC Transeuropa
The Good Lobby Italia
Questa pubblicazione è stata prodotta nell’ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l’opinione dell’Unione Europea. |
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