Rai, polemica sullo schema di Contratto di servizio: «Chiarire su carenze e omissioni»
Il presidente Fnsi interviene nel dibattito nato dalla denuncia del conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, dopo la presentazione della bozza in Cda. «È vero che è sparito ogni riferimento all’obbligo di ‘valorizzare e promuovere la tradizione giornalistica d’inchiesta’? Perché?», chiede.
L’assenza di un articolo specifico sulla valorizzazione del giornalismo d’inchiesta, minore importanza alla coesione sociale e allo spirito di accoglienza a fronte di una attenzione alla promozione della natalità. Sono le critiche che piovono sul ministero del Made in Italy e sulla Rai all’indomani della presentazione in Cda, lunedì 26 giugno 2023, della bozza del contratto di servizio 2023-2028, il documento che delinea gli obblighi ai quali la concessionaria dovrà attenersi per i prossimi anni.
A lanciare l’allarme è il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, che su Radio 1 denuncia: «Il giornalismo d’inchiesta sta vivendo un momento molto particolare. Mi risulta che il contratto di servizio presentato alla Rai sia stato privato di una parte che c’era nel vecchio contratto che riguardava la valorizzazione del giornalismo d’inchiesta. Se questo fosse vero sarebbe gravissimo, perché a fare il contratto è stato il ministero del Made in Italy, guidato da Urso, che è stato oggetto di un’inchiesta di Report».
A chiedere chiarimenti anche il Pd, con la segretaria Elly Schlein, e il Movimento 5 Stelle, con il leader Giuseppe Conte, oltre che la Fnsi, con il presidente Vittorio di Trapani.
«È vero che nella bozza del contratto di servizio portata in cda Rai è sparito ogni riferimento all’obbligo di “valorizzare e promuovere la propria tradizione giornalistica d’inchiesta”? Perché? Si intende reintrodurre?», chiede Di Trapani, elencando alcune criticità della bozza del contratto di servizio.
«Il precedente contratto di servizio – sottolinea – era imperniato sul principio generale del “favorire la coesione sociale”. È vero che nelle bozze del nuovo testo questo valore viene fortemente ridimensionato fino a ridurlo a un inciso in un articolo fuori contesto sul Made in Italy?»
E ancora: «L’articolo sull'”informazione istituzionale” viene riproposta con un “copia-incolla” tranne il riferimento all'”Unione Europea”. Un errore di trascrizione? Perché dai principi generali è stato eliminato il comma relativo al “diffondere i valori dell’accoglienza”?», prosegue il presidente della Fnsi, che conclude: «Nel nuovo testo, accanto all’obbligo già esistente di “diffondere i valori della famiglia e della genitorialità” si introduce quello della “natalità”. Questo vuol dire che non avranno pari dignità posizioni diverse, pienamente legittime e legali, presenti nella società?».
In serata arriva la presa di posizione della Rai, che definisce le polemiche «prive di ogni fondamento». Per viale Mazzini, «si tratta infatti di uno schema che dovrà essere discusso, come sempre accaduto, dalla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Nell’offerta di Servizio Pubblico si fa esplicito riferimento al giornalismo d’inchiesta nel capitolo dedicato all’informazione come genere specifico, per dare particolare rilievo a tutte le modalità che riguardano la valorizzazione della qualità dell’informazione. Ed è proprio sulla base del Contratto di Servizio che la Rai nei palinsesti presentati in Cda ha incrementato i programmi di giornalismo d’inchiesta per numero e per quantità di ore. A partire proprio dalla trasmissione Report che spostata alla domenica ha una durata maggiore e una serialità più lunga rispetto alla scorsa edizione».
La bozza del contratto dovrà essere messa al voto in Cda e poi sottoposta al parere obbligatorio, ma non vincolante, della Commissione di Vigilanza. Successivamente verrà formulato il testo definitivo che sarà nuovamente sottoposto al voto del Cda prima di entrare in vigore. La validità dell’attuale contratto è stata prorogata fino a settembre di quest’anno.
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