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Giornalisti imbavagliati mentre i corrotti sono liberi di agire, Nordio attacca la Costituzione

Vito Lo Monaco * il . Corruzione, Costituzione, Criminalità, Giustizia, Istituzioni, Politica

La “Controriforma” Nordio, approvata dal Cdm, sembra, come affermano in tanti, via libera alla corruzione, un bavaglio alla stampa, un attacco alla Costituzione.

Infatti, l’abuso d’ufficio, il traffico d’influenze, reati previsti anche dall’UE e riconosciuti da legislazioni di diversi paesi europei verrebbero, se approvati dal Parlamento, cancellati come reati penali. Invece di normarli, onde eliminare le incertezze applicative verificatesi in questi anni, si proibirebbe alla stampa la pubblicazione delle intercettazioni degli indagati, inaccettabile imbavagliamento.

Il metodo somiglia alle misure di semplificazione degli appalti pubblici che propongono di liberalizzare i subappalti e gli affidamenti diretti, di non consentire i “controlli concomitanti” della Corte dei Conti cioè di aprire la porta alla corruzione e alle mafie. Analogamente prevedere l’avviso preliminare all’indagato che il Pm intende arrestarlo sembra un gioco a nascondino e un invito a cancellare le prove del reato.

Anche con queste proposte il Centrodestra, oltre le dichiarazioni formali di democrazia liberale, mostra la sua vera ispirazione conservatrice e autoritaria. S’inventa sempre l’esistenza di un nemico interno o esterno, migranti o i governi precedenti.

Inoltre dedicare la “cd Riforma Nordio” a Berlusconi, come se fosse stato un santo eroe dell’anticorruzione e dell’antimafia, è una mossa strumentale che svela il vero obiettivo.

È auspicabile una forte mobilitazione sociale di opposizione a tale disegno di controriforma politica e istituzionale per sollecitare il Parlamento affinché accolga le proposte equilibrate di modifica venute da più parti – magistratura, procura antimafia, associazioni antimafia, sindacati –  in relazione ai timori e alle denunce dei rischi d’infiltrazione corruttiva e mafiosa nella spesa pubblica compreso quella del Pnrr.

Il Centrodestra sinora, al di là delle dichiarazioni formali di democrazia, mostra tutta la sua concezione conservatrice e illiberale. Inventa ogni giorno, per giustificare le proprie insufficienze nel governo del paese, un nemico esterno o interno, un giorno sono i migranti un altro le conseguenze delle politiche dei governi precedenti, alimentando il senso d’insicurezza dei cittadini alle prese con gli effetti della crisi economica, pandemica e sociale che ha favorito le sue vittorie elettorali.

C’è da augurarsi che il Centrosinistra torni tra la gente, soprattutto quella più fragile del lavoro, delle professioni e delle imprese, della scuola e della sanità, dei giovani e degli anziani per difendere i loro diritti umani, tutti- civili politici sociali di pace- mirando sempre all’attuazione dell’art 3 della nostra Costituzione.

* Centro Studi Pio La Torre, 17/06/2023

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