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Roma, grande successo per “The cave” a “Il Cinema in Piazza”

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Una serata organizzata da Fondazione Piccolo America, Confronti e Medici Senza Frontiere (MSF).

Grande successo ieri sera a “Il Cinema in Piazza”, per la serata organizzata dalla Fondazione Piccolo America, Confronti e Medici Senza Frontiere (MSF), che ha visto a San Cosimato la proiezione del film candidato agli Oscar “The cave” (2019) del regista siriano Feras Fayyad.

A presentare il film, Ettore Mazzanti, operatore umanitario di MSF, Asmae Dachan, giornalista italo-siriana. Ha moderato la serata Claudio Paravati, direttore di Confronti.

«Sono passate tante stagioni dall’inizio della guerra in Siria, che è una ferita davvero profonda nel Mediterraneo, ma ciò nonostante non siamo sempre aggiornati su una questione come questa, che è di una gravità enorme. Allora fermarsi in una piazza, guardare un racconto per immagini realizzato per il cinema, e parlarne insieme a una giornalista e a un operatore, che è in prima linea, è un dono grandissimo», ha introdotto Claudio Paravati.

«A Natale 2011 mi è stato chiesto di andare in Siria. Era solo l’inizio di ciò che abbiamo vissuto e respirato in questa decade. Ho visto popolazioni bistrattate in maniera impropria e questo per me è una ferita che non riesce a rimarginarsi, una voragine ancora troppo ampia. Realtà simili le ho viste solo in Giordania, in Palestina e a Lesbo, in Grecia», ha detto Ettore Mazzanti.

Asmae Dachan ha aggiunto: «Parliamo di un conflitto che parte nel 2011 e che ad oggi vede più di 500.00 morti. Ma al di là dei numeri spaventosi, parliamo di persone. Dietro ogni numero ci sono bambini, donne, uomini, anziani, c’è un intero popolo che è stato colpito e costretto all’esilio. Prima del conflitto in Siria abitavano circa 22 milioni di persone, in una terra ricca di cultura e di bellezza ma povera di diritti. Allo stato attuale ci sono 7 milioni di siriani che sono profughi fuori dalla Siria e 7 milioni gli sfollati interni, quindi siriani rimasti nel loro Paese, ma che non abitano più nelle loro case e vivono in condizioni di estrema precarietà. Tredici anni di guerra hanno provocato un lutto collettivo, che ancora non si riesce a elaborare perché i siriani sono ancora in fuga e le morti in mare non si sono fermate. Di qualche giorno fa il naufragio di un barcone partito dall’Algeria, una rotta inedita nel Mediterraneo, in cui sono morte alcune famiglie siriane con dei bambini. Bambini che sono nati e cresciuti durante la guerra e non hanno mai visto un solo giorno di pace. Parliamo di una generazione che si è svegliata e ha trovato un Paese completamente cambiato e non ha mai conosciuto la bellezza di una Siria in cui etnie e comunità diverse vivevano fianco a fianco».

«Con Medici Senza Frontiere bussiamo alla porta di queste realtà per contrastare la disumanità che esiste in questo Paese. Chi non ha risorse continua a vivere qui in una condizione di sofferenza. La Siria non è mai stato un Pese semplice e non è facile prestare il nostro servizio per aiutare la popolazione inerme che si trova qui. Da sempre bambini e donne incinte sono quelli più esposti. Le risorse sono sempre più scarse e le morti per mancanza di cibo sono all’ordine del giorno, a queste si aggiungono quelle per una gravidanza non assistita o un cesareo non praticato», ha raccontato Ettore Mazzanti.

Asmae Dachan ha infine concluso: «Sento di dare a voi lo stesso consiglio che ho dato a me stessa quando è iniziata la guerra in Ucraina, quando ho scoperto di non conoscere gli autori ucraini come quelli russi. Leggendo le voci di questi autori, attraverso la poesia, la musica e la letteratura si tocca con mano il sentimento di un popolo, la sua creatività e il suo genio, ma anche le sue ferite. In questi tredici anni è stata prodotta tanta letteratura in Siria. Quindi per non abbandonare il vostro sguardo sulla Siria, cercate autori e autrici siriane, e guardate un film come The Cave. Questo vi darà la coscienza del perché in Italia ci sono tanti rifugiati siriani. Quando li guarderete negli occhi dopo aver visto il film e letto le loro parole forse scoprirete una vicinanza che magari non immaginavate».

Il prossimo incontro con Confronti a “Il Cinema in Piazza” è fissato per il 12 luglio con la proiezione di “Centootto” di Giuseppe Bellasalma, Michele Lipori e Claudio Paravati.

Confronti, Centro Studi e Rivista

“Il Cinema in Piazza”

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