Mafia. Al processo i legali della difesa attaccano il giornalista Maurizio Dianese
Nelle arringhe hanno detto: in Veneto c’è la mafia perché lo dice lui. “Questo è un metodo mafioso”, replica il cronista. Solidarietà da Ossigeno.
Ha suscitato discussioni, polemiche e proteste il fatto che il 2 maggio 2023 nell’aula bunker del Tribunale di Mestre, durante l’udienza di un processo sulle infiltrazioni della criminalità organizzata a Eraclea (VE), in cui era imputato, tra gli altri, Luciano Donadio, accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, gli avvocati difensori dell’imputato, per contestare l’accusa di associazione mafiosa, abbiano criticato apertamente il giornalista del quotidiano veneto Il Gazzettino, Maurizio Dianese, che ha scritto diversi articoli sui fatti per cui si è svolto il processo.
Il 6 giugno 2023 l’imputato è stato condannato a 26 anni di carcere. L’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso è stata derubricata in associazione a delinquere semplice (leggi qui).
I fatti
Gli avvocati Giovanni Gentilini e Renato Alberini hanno parlato di “stampa morbosa”, di “professionisti dell’antimafia”, hanno citato esplicitamente Maurizio Dianese (leggi qui), che oltre a scrivere per Il Gazzettino presiede il Centro di documentazione ed inchiesta sulla criminalità organizzata del Veneto.
Secondo gli avvocati: “si è messo in moto un circolo vizioso: la mafia ad Eraclea c’è perché lo dice il giornalista”, con il risultato, aggiungono, di “una stampa che condiziona l’opinione pubblica”. E ancora: “Maurizio Dianese ha voluto girare il coltello nella piaga”, “ha sostenuto in un articolo che mi permetto dire, a ragion veduta, di pessimo giornalismo”.
L’Ordine degli Avvocati di Venezia, in una nota, ha affermato: “Appare sconcertante che un giornalista confonda deliberatamente il reato con l’imputato, l’imputato con il suo difensore, revocando in dubbio le prerogative e garanzie di libertà della difesa”, e della Camera penale veneta.
La solidarietà
Numerose le reazioni in difesa di Maurizio Dianese. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto (leggi qui) Giuliano Gargano ha dichiarato: “Sconcerta che ci sia stato un attacco ad personam, che mette oggettivamente in pericolo il collega”. Solidarietà a Maurizio Dianese anche dall’Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza. Il giornalista ha commentato l’accaduto definendo “metodo mafioso” la strategia difensiva adottata dagli avvocati (vedi qui).
Il giornalista
Maurizio Dianese ha dichiarato a Ossigeno: “Vedo una grave incapacità culturale che impedisce di capire certe dinamiche. Io do per scontato che l’avvocato che mi critica agisca in buona fede, ma l’attacco a un giornalista fatto con nome e cognome del giornalista è come indicare qualcuno, mettergli addosso un bersaglio da tiro a segno. Anche io riconosco i diritti della difesa, ma i miei diritti di cronista non contano nulla? Nei miei articoli su questo caso ho raccontato i fatti e non c’è mai stata una richiesta di rettifica, né sono stato querelato per ciò che ho scritto”.
Ossigeno esprime solidarietà a Maurizio Dianese, condivide il suo amaro commento e protesta per il disinvolto uso di espressioni sprezzanti contro un cronista che ha il pieno diritto di raccontare fatti di pubblico interesse come questi, e merita rispetto e gratitudine.
In Veneto Ossigeno non ha segnalato giornalisti e operatori dell’informazione minacciati da gennaio a marzo 2023 e ne ha segnalati in totale 110 dal 2012. Il contatore di Ossigeno segna 6632 giornalisti minacciati in Italia dal 2006 ad oggi. I loro nomi sono nella Tabella dei minacciati consultabile online. GB
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Querele bavaglio, Sgv esprime piena solidarietà al collega Maurizio Dianese
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