L’assalto alla Rai è solo la premessa di un disegno politico che punta a stravolgere la Costituzione
Abbassare i toni..” suggerisce un giovane amico.
Come essere sgarbato con persona tanto educata e gentile?
Non solo abbassare i toni, ma anche strisciare lungo i muri, non farsi vedere, non andare a manifestare a Capaci, non protestare per il caro casa, non nominare la crisi climatica, evitare di parlare di conflitto sociale, abbassare i toni sino non farsi sentire da sé medesimi, quando una pregiudicata insulta il direttore del salone del libro, Nicola la Gioia, o la deputata Colosimo, nonostante la protesta dei familiari delle vittime, diventa presidente della commissione antimafia; ancora plaudire alle querele bavaglio contro Roberto Saviano , il Domani, il Fatto, Nello Teocchia, Giovanni Tizian, Gad Lerner..
Ma sì, facciamo finta di nulla, non esiste alcun disegno, alcun filo nero che lega questi e altri episodi di grave intolleranza.
Così le odierne nomine Rai non sono altro che “ordinaria lottizzazione”, nulla di nuovo sotto il sole ghignano cinici e opportunisti.
I nominati sono tutti uomini, violando spirito e lettera della normativa. Cosa importa, è già successo.
La destra ha preso il controllo quasi integrale del polo Rai set? E chi se ne frega, non drammatizziamo.
Il servizio pubblico, che ha già allontanato alcune delle migliori risorse, perderà ascolti e pubblicità? Meglio per il concorrente che non naviga in buone acque.
Possibile mai che alcuni oppositori, o sedicenti tali, non vogliano ascoltare quello che la destra dice?
Possibile che abbiano rimosso il video della Meloni a Vox, movimento di estrema destra spagnola?
Possibile che non sappiano nulla delle relazioni con Bannon, Trump, Bolsonaro, Orban?
L’assalto alla Rai è solo la premessa di un disegno politico, dichiarato, che punta a stravolgere la Costituzione, a instaurare una repubblica presidenziale, dopo aver ulteriormente depresso, i poteri di controllo, giustizia, informazione, Parlamento, e a cancellare le radici antifasciste di una Costituzione che i loro padri, Almirante in testa, hanno sempre disprezzato e contrastato.
La repubblica presidenziale a telecomando quasi unificato, avrà il compito di smorzare, oscurare, spegnere, non tanto i giornalisti sgraditi, quanto i movimenti e i conflitti sociali, la propaganda dovrà tentare di sostituire la realtà e nascondere gli imminenti disastri che colpiranno carne e sangue delle cittadine e dei cittadini.
Per queste ragioni, caro amico, continua pure a sussurrare, a smorzare i toni, a raccontare al bar barzellette criptiche contro il regime, magari mandaci una cartolina quando il sogno si sarà trasformato in un incubo, sperando che non sia tardi.
Noi, invece, testardi e tenaci continueremo a chiedere alle donne a gli uomini che ancora amano la Costituzione di mettersi insieme, di alzare la voce, e magari di promuovere una grande manifestazione nazionale a difesa della Costituzione antifascista, solidale, pacifista, inclusiva e a tutela del pensiero critico.
Se non ora quando?
Fonte: Articolo 21
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Il messaggio inequivocabile del presidente Mattarella su ‘etnia’ e Costituzione
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