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“Scafisti” e trafficanti di migranti

Piero Innocenti il . Criminalità, Diritti, Forze dell'Ordine, Migranti, Sicilia

Dall’inizio dell’anno sono stati una trentina gli “scafisti” denunciati all’autorità giudiziaria a Lampedusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo rapide indagini condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento, subito dopo gli sbarchi sull’isola.

Gli “scafisti”, come noto, sono l’anello più debole della organizzazione di trafficanti di migranti e, in molti casi, al termine di ulteriori approfondimenti investigativi è emerso che gran parte di loro erano migranti che avevano dato la loro disponibilità ai trafficanti a pilotare le imbarcazioni, in cambio di un adeguato sconto sul prezzo da pagare per la traversata in mare.

L’aumento dei flussi migratori ha determinato in molti paesi occidentali spazi extragiuridici a favore di criminali che si sono andati man mano strutturando in organizzazioni complesse dotate di ingenti quantità di denaro e di mezzi, con insediamenti nei vari paesi di origine, di transito e destinazione.

L’Italia è ormai da circa un trentennio paese di transito e destinazione di consistenti flussi di migranti da cui la criminalità organizzata lucra guadagni giganteschi.

Se, quindi, uno dei sistemi più concreti per contrastare/contenere il traffico è quello di una forte azione investigativa coordinata (difficile anche per la scarsa collaborazione da parte delle autorità dei paesi di origine e di transito), non vi è dubbio come la complessità del problema richieda una politica di interventi dei Paesi europei (mai realmente attuata) con un impegno concreto, anche di natura economica finalizzato a generare, ad avviare comunque, condizioni di vita e di sviluppo idonee quantomeno ad attenuare la pressione migratoria (45.808 i migranti soccorsi/sbarcati nel 2023, alla data del 20 maggio, contro i 17.154 dello stesso periodo del 2022).

Un problema, insomma, che dovrebbe essere affrontato con grande determinazione che difficilmente viene spesa dai governi interessati, soprattutto oggi, più a spendere in armamenti che ad affrontare la fame nel mondo.

La causa principale delle migrazioni è proprio questa profonda spaccatura tra i paesi poveri (circa la metà della popolazione mondiale vive con un reddito medio procapite annuo di 700 dollari) e quelli ricchi (un reddito medio annuo di 37mila dollari nei paesi UE e del Nord America).

Le correnti migratorie dell’Africa verso l’Europa possono diventare opportunità per i due continenti solo se esse avranno rispetto rigoroso della legalità interna e internazionale. Gli scenari, anche di criminalità, che si vanno delineando inducono al pessimismo perché l’immigrazione clandestina è destinata ad espandersi nei prossimi anni e dai processi di integrazione potranno nascere fenomeni di intolleranza razziale.

I trafficanti di uomini, già citati nella Sacra Bibbia in una delle lettere di San Paolo a Timoteo, continueranno, purtroppo, nella loro ignobile attività per chissà quanti decenni.

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Quando i trafficanti di esseri umani erano altri

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