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Il contrasto alle mafie, tra impegno, fatica, passione e un vortice di emozioni…

Pierluigi Ermini il . Associazioni, Cultura, Dai territori, Giovani, Informazione, Istituzioni, Mafie, Società, Toscana

Sono settimane di intensa attività per il nostro coordinamento di Libera nel Valdarno, con un susseguirsi di incontri con il mondo degli adulti e le scuole del territorio.

Tutto ciò crea anche un vortice di emozioni e sentimenti contrastanti che si alternano dalla gioia che si prova nel vedere come le persone coinvolte sono partecipi e attente, ma anche con il timore di non riuscire a trasmettere alle nostre comunità la consapevolezza del rischio che anche la nostra terra sta attraversando sul fronte del contrasto alle mafie.

Abbiamo iniziato questo periodo così impegnativo all’inizio di aprile incontrando 400 studenti dell’Isis Giorgio Vasari durante la loro assemblea di istituto, parlando di mafia ed economia con Rosy Bindi e il Procuraore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo.

Attenzione e grande partecipazione da parte dei ragazzi che si sono dimostrati bravissimi anche nell’organizzare in collaborazione con noi un così impegnativo dibattito.

Dopo pochi giorni abbiamo trascorso una bellissima giornata insieme a una donna stupenda come Daniela Marcone. Al mattino con gli studenti dell’Isis Varchi e al pomeriggio con i cittadini. Momenti intensi, emozionanti, pieni di vita e di speranza…

Sì perché Daniela, raccontando la sua storia e quella del padre Francesco, ucciso dalla mafia, ha saputo trasformare il suo dolore in fonte di impegno sociale e civile…

E la vita fatta di sentimenti, sogni, affetti, fatica, emozioni è emersa con forza nelle parole di Daniela, dai suoi ricordi che l’hanno spinta ad uscire da un dolore personale per cercare il bene comune…

Grazie Daniela è stato bello incontrarti e soprattutto respirare il senso della vita che viene da te…

Ai primi di maggio abbiamo voluto ricordare il nostro Fulvio Turtulici con una cena trascorsa con 110 amici e sostenitori, attraverso le letture tratte dal suo dossier 2021 e il buon cibo, con il desiderio di stare insieme riconfermando la nostra adesione ai valori e agli obiettivi di Libera e contribuendo a sostenere le nostre attività.

La condivisione di valori, idee, sogni e cibo ci fa sempre riscoprire quanto è bello e importante stare in una grande comunità come Libera che ci spinge ad essere cittadini attivi innamorati della libertà e della dignità di ogni persona.

A metà maggio abbiamo continuato nel nostro ricordo di Fulvio presentando il suo ultimo dossier sulle trame criminali a Terranuova Bracciolini.

È stata l’occasione per discutere su ciò che sta accadendo nel nostro territorio dopo l’indagine keu e il tema del radicamento in Valdarno di alcune figure legate a famiglie della ‘ndrangheta.

Ma anche per parlare del nostro futuro, su come reagire, su come fare in modo che i finanziamenti che stanno arrivando attraverso il PNRR non vadano nelle mani sbagliate, su come i cittadini devono diventare le “sentinelle” della terra dove vivono.

Ne abbiamo discusso con il Procuratore di Ancona Roberto Rossi, con Valter Rizzo della Rai, con il nostro referente di Libera Toscana Andrea Bigalli, con il Sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni, con le tante persone presenti in sala attente e partecipi al dibattito.

Fulvio Turtulici è sempre al centro dei nostri pensieri. In questi anni ci ha guidato nella conoscenza delle indagini sul fenomeno mafioso e dei reati spia che hanno permesso alle mafie di essere presenti nella nostra Toscana e nel nostro Valdarno. I 5 volumi che ha scritto in questi anni sono la testimonianza che lui lascia a noi.

Ci piace ricordarlo con le parole finali del suo ultimo dossier: “La vita è continua rinascita e la rinascita delle democrazie in difficoltà dipende dai cittadini… Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese… La cittadinanza attiva: questa è la discriminante tra democrazia e autoritarismo.Tenere acceso il lume della speranza: è questo il fronte tra civiltà della morte e civiltà della vita.”

Vengono i brividi a leggere quanta saggezza, speranza e desiderio del primato della giustizia tra le persone ci sia nelle parole di quest’uomo che si è speso in questi anni per la causa di Libera.

Il 17 maggio al teatro di Laterina, insieme a Simona Neri e Danilo Sulis abbiamo presentato il libro scritto da Danilo “Da Radio Aut a Radio 100 Passi” nel ricordo e nel messaggio che ci ha lasciato Peppino Impastato, ma anche parlando delle mafie che sono presenti qui da noi.

E come Peppino, senza tanti peli sulla lingua, abbiamo spiegato cosa accade nel nostro Valdarno e nella nostra regione. Attraverso le storie delle radio libere in Sicilia come Radio Aut di Peppino e dei suoi amici, abbiamo parlato anche della nostra libertà e di come le mafie  impediscono la crescita di una comunità.

La strada che porta da Radio Aut fino all’attuale Radio 100 passi non è stata facile. Ha dovuto superare intralci, opposizioni, sguardi e mani minacciose, ma la passione di Danilo e degli amici siciliani per la libertà ha permesso di superare tanti ostacoli.

Anche in questo caso ci sentiamo di dire grazie a Simona e a Danilo. Insieme a loro continueremo a camminare lungo la strada dei 100 passi per sconfiggere il pensiero e il fenomeno mafioso che cerca di insinuarsi anche qui da noi…

️La mattina dopo a San Giovanni Valdarno abbiamo presentato I lavori finali di “LiberAzioni”, il progetto realizzato dagli studenti dei Licei Giovanni da San Giovanni e predisposto dal nostro coordinamento, svoltosi nelle classi II dei Licei  nei mesi di febbraio, marzo e aprile.

Il progetto svolto dagli studenti ha messo in risalto il grande lavoro svolto dalle classi coinvolte che si è concluso con la gita scolastica a Palermo e nelle zone limitrofe con la visita a luoghi importanti per il ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Gli studenti hanno illustrato anche i lavori che hanno effettuato sul tema delle infiltrazioni mafiose nella nostra regione dimostrando di aver ben compreso le implicazioni che tale fenomeno comporta per la vita delle nostre comunità. Un grande ringraziamento va agli studenti, agli insegnanti e alla dirigente scolastica per il bellissimo lavoro svolto.

La forza di questo lavoro e la capacità che hanno avuto gli studenti di mettere in risalto il tema delle presenze mafiose nella nostra regione ci spingono a cercare di coinvolgere in questa esperienza il prossimo anno anche le altre scuole superiori del nostro territorio.

Si continua con un lavoro fatto insieme ad altre associazioni della rete che Libera ha costruito in Valdarno, per dare vita a un evento presso l’ex Politeama a Montevarchi dal titolo “Conoscere, Curare, Accogliere” e dedicato all’Associazione “Linea d’Ombra” di Trieste che si occupa della cura dei migranti che provengono dalla Rotta Balcanica.

Questa associazione cura i piedi di persone che hanno percorso migliaia di chilometri prima di arrivare all’interno dei nostri confini. Su questa associazione l’artista Massimo Salvianti ha costruito uno spettacolo teatrale che racconta la storia dell’accoglienza dei migranti provenienti dalla Rotta Balcanica.

Massimo Salvianti è un artista, regista di teatro che si occupa di temi sociali ed è venuto in contatto con la storia di questa associazione che ogni giorno nella piazza antistante la stazione di Trieste medica i piedi di queste persone in cerca di un futuro migliore.

Una serata di consapevolezza, solidarietà ed amicizia per sostenere l’attività dei volontari. Infatti l’intero ricavato andrà a favore dell’attività dell’Associazione “Linea d’Ombra” di Trieste.

Tra pochi giorni, il primo giorno di giugno, presenteremo la terza edizione di “Valdarno-Valdisieve E!state Liberi!”.

Il progetto coinvolge 11 comuni e permetterà a quasi 40 ragazzi dal 21 al 26 agosto di vivere l’esperienza di un soggiorno nei campi di Libera nei beni confiscati di Srssa Aurunca e di Teano in Campania, oggi gestiti da due cooperative sociali.

Si arriva stanchi, felici, pieni di passione e di paure alla fine di un periodo così intenso. A volte si ha la sensazione di lottare e sfidare qualcosa di più forte di noi, e si teme di non essere capiti anche se si ha la consapevolezza che le mafie stanno cercando di penetrare sempre di più anche nella nostra terra.

Ma nonostante la fatica c’è anche il desiderio di continuare nel nostro impegno di testimonianza, di informazione, di lotta alle disuguaglianze sociali, di ricerca della giustizia, per impedire alle mafie che sono presenti nella nostra comunità di ammalare la nostra economia e il nostro tessuto sociale.

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