Il racconto dell’asta benefica “Berta Libera Tutti” per il progetto Amunì
La prima tappa di un viaggio di libertà, giustizia, speranza. Quando le aziende camminano con Libera per il cambiamento.
Una serata di solidarietà e di amicizia. In un luogo che testimonia passione, impegno e storia. Siamo sulle colline di Monferrato dove, da generazioni, le Distillerie Berta, azienda a conduzione famigliare, produce oltre 30 qualità di grappa e 7 tipi di liquori, eccellenze che vengono esportate in tutto il mondo. Qui l’azienda ha organizzato un grande evento di solidarietà per Libera con Libera: l’asta benefica “Berta Libera Tutti”.
L’asta – che si è svolta il 5 maggio – è stata il frutto della sinergia tra Distillerie Berta, Libera, Adriano Attus, Sotheby’s e lo studio legale Pavesio e Associati with Negri-Clementi (studio legale con storica esperienza in materia di diritto dell’arte, impegnato anche in attività pro bono per promuovere la giustizia sociale e culturale) e ha visto protagoniste venti opere dell’artista Adriano Attus, da grandi opere a muro a esemplari unici di grappa «Berta Limited Edition» personalizzate dall’artista.
Il ricavato è stato devoluto al progetto Amunì di Libera che ha sperimentato un modo nuovo di occuparsi dei giovani autori di reato, partendo dal loro essere ragazzi e ragazze a prescindere dal reato che hanno commesso. Mettendosi al loro fianco, senza pregiudizio e accompagnandoli in un percorso di riparazione e riscatto. Dopo che il giudice ha accettato la messa alla prova, e ne ha stabilito la durata, il minorenne viene affidato ai servizi sociali con cui viene realizzato un progetto personalizzato di “riparazione” del reato. Un percorso che dal 2009 ha coinvolto oltre 1.500 ragazzi e ragazze in tutta Italia.
Durante la serata sono state messe all’asta le opere d’arte nate dalla collaborazione e amicizia tra la famiglia Berta e Adriano Attus, da oltre 25 anni designer nei periodici delle principali case editrici italiane, ora direttore creativo del Sole 24 Ore. Nel 2021 Attus ha dedicato all’azienda l’opera «Neometria Berta Club», un mosaico di 36 tessere in plexiglass e magneti, create partendo da un unico tassello compositivo ma declinate attraverso 6 colori pastello: la rotazione e disposizione sul piano delle tessere può dare vita a un numero enorme di composizioni. Attus combina numeri e colori in una ricerca che è ormai cifra stilistica del suo lavoro artistico, esposto per la prima volta con «Numerage, la verità nascosta» alla Galleria L’Affiche di Milano nel 2015.
Le opere battute all’asta, resa giocosa dalla maestria di Filippo Lotti, managing director di Sotheby’s Italia, hanno raccolto più di 29 mila euro. Fondi che permetteranno al nostro progetto Amunì di ampliare i percorsi formativi proposti ai ragazzi e alle ragazze con delle esperienze umane ed educative molto forti e significative.
Per i ragazzi e le ragazze di Amunì si aprono le porte per nuovi viaggi, nuove sfide, nuovi incontri, nuovi progetti in nuovi territori. A partire dal mese di giugno quando i ragazzi e le ragazze di Amunì parteciperanno ai campi estivi di impegno e formazione sui beni confiscati in Sicilia, Campania, Calabria per un’estate di incontri, emozioni e conoscenza con quelle realtà dell’associazionismo, gruppi dello scoutismo e della cooperazione che, ogni giorno, danno una nuova vita ai beni confiscati, rendendoli sempre di più luoghi comuni. E non finisce qui.
Un nuovo sogno è pronto per concretizzarsi. L’organizzazione di un viaggio di dieci giorni in Costa D’Avorio presso una comunità del Gruppo Abele, un luogo dove la povertà è toccata con mano e dove l’esperienza può, speriamo, diventare spunto di riflessione e consapevolezza per i nostri ragazzi per iniziare a rialzare la testa e cominciare a sentirsi non più soli o ultimi.
Una serata che non dimenticheremo. Grazie alla famiglia Berta per averci aperto le porte e il cuore e per aver voluto Libera e il nostro progetto Amunì al loro fianco.
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