Arresto della preside di Palermo: “Amareggiati e delusi. L’impegno per una comunità resistente alle mafie e alla corruzione continua”
La notizia dell’arresto della professoressa Daniela Lo Verde, dirigente dell’Istituto Falcone del quartiere Zen di Palermo lascia un segno di profonda amarezza e delusione in chi si impegna quotidianamente nella costruzione di una comunità capace di resistere alle ingerenze della criminalità organizzata di stampo mafioso e alla corruzione.
Avevamo conosciuto la professoressa e la sua storia – ritenuta meritevole di una delle più alte benemerenze della Repubblica – e avevamo deciso di pubblicarla in un nostro libro in cui si raccontano le storie di dieci donne che, in diversi contesti sociali e professionali, si impegnano per diffondere la cultura della responsabilità, della trasparenza e della cittadinanza attiva.
Ringraziamo queste donne e ringraziamo le scuole e le città che in questi mesi ci hanno invitato a presentare il libro, considerandolo un importante strumento di educazione civica. Continueremo a presentare questa pubblicazione anche nelle prossime settimane.
Quanto accaduto a Palermo nei giorni scorsi ci colpisce nel profondo. Con altrettanta forza, diciamo che questo tristissimo episodio non può tradursi in un giudizio generalizzato su chi opera nel cosiddetto campo dell’antimafia sociale. Di fronte a poche persone che hanno commesso – o potrebbero aver commesso – dei reati, per i quali esse vanno opportunamente sanzionate, ogni giorno, migliaia di amministratori e amministratrici locali, di docenti, di volontari, di sindacalisti, di rappresentanti di associazioni, di cittadini e cittadine, in silenzio, si impegnano con onestà, competenza e dedizione per tradurre in comportamenti concreti i principi e i valori della Costituzione e della democrazia, veri e propri antidoti contro le mafie e la corruzione.
Confermando la fiducia nella magistratura, come Avviso Pubblico andiamo avanti con le nostre attività e progetti, consapevoli che non può mai prevalere né il senso di delusione né quello di rassegnazione, ma deve farsi sempre più spazio un impegno concreto e trasparente, capace sia di unire le migliori energie e professionalità del nostro Paese, sia di sostenere chi, anche nelle istituzioni locali e nazionali, si impegna per liberare l’Italia dalle mafie e dalla corruzione.
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