La Spoon River dei braccianti
Ioan Puscasu viveva a trenta chilometri da Torino ed è morto in una serra incandescente, dove lavorava in nero senza limiti di orario e per pochi soldi. Come in un film dell’orrore, quando i padroni hanno visto il cadavere, lo hanno spogliato, lavato e rivestito per evitare sanzioni.
Ioan è soltanto uno degli eroi dimenticati di un’immaginaria Antologia di Spoon River dei campi italiani. Decine di braccianti, uomini e donne, italiani e stranieri, accomunati da una morte atroce sullo sfondo del lavoro agricolo: chi bruciato vivo nei ghetti, chi ricacciato nell’emarginazione dal rifiuto della richiesta di documenti, chi vittima del razzismo istituzionale e chi ammazzato nei più violenti luoghi del Paese dove prevale ancora una mentalità mafiosa.
I drammi e le ingiustizie raccontati in queste pagine non conoscono latitudine e nazionalità, perché le morti nelle campagne hanno spesso radici ben più profonde. Sono storie che rivelano in filigrana la società italiana: il razzismo diffuso, l’economia tribale di imprenditori improvvisati e onnipotenti. Sono storie che meritano di essere ricordate affinché tutto questo non si ripeta.
Antonello Mangano
La Spoon River dei braccianti
Meltemi, Atlantide 2023
Pagg. 174/€ 15,00
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